A quasi cinquant’anni dal disastro ambientale di Seveso, che il 10 luglio 1976 sconvolse la Brianza e divenne simbolo mondiale dei rischi industriali, Arpa Lombardia rilancia la sfida della prevenzione. Con circa 250 aziende classificate come a rischio di incidente rilevante (RIR), oltre il 25% del totale nazionale, la Lombardia si conferma una delle regioni più esposte d’Italia. Per questo l’Agenzia regionale ha avviato un percorso condiviso con enti pubblici, istituzioni e mondo accademico per definire nuove linee guida operative.
Un progetto condiviso per prevenire nuovi disastri industriali
Il progetto è stato presentato in occasione della giornata di lavoro “Analisi del rischio: linee guida e ruolo degli Enti nella direttiva Seveso”, ospitata all’auditorium Testori di Palazzo Lombardia. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, INAIL, la Prefettura di Milano e l’Università dell’Insubria.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti il Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, l’assessore regionale all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, la presidente di Arpa Lombardia Lucia Lo Palo, il direttore generale Fabio Cambielli e il presidente del Comitato Tecnico Regionale (CTR) Lombardia, Fabrizio Piccinini. A moderare i lavori Madela Torretta, direttrice della Direzione Tecnica Controlli e Prevenzione del Rischio Antropico di Arpa.
“È fondamentale conoscere il territorio e pianificare ogni aspetto della gestione del rischio – ha dichiarato il prefetto Sgaraglia –. La collaborazione tra enti è decisiva per affrontare con efficacia eventuali emergenze legate a incidenti con sostanze pericolose.”
Sulla stessa linea l’assessore Maione: “L’incidente di Seveso ha segnato profondamente la coscienza collettiva. La sicurezza, la salute e la tutela ambientale devono essere al centro dell’azione pubblica, oggi più che mai.”
Per la presidente Lo Palo, la prevenzione passa anche dalla tecnologia: “Monitoraggio, digitalizzazione e intelligenza artificiale sono strumenti chiave per evitare che eventi come Seveso possano ripetersi. Il nostro impegno quotidiano è rivolto a un controllo sempre più preciso e tempestivo.”
Il documento in preparazione sarà pronto entro luglio e sarà sottoposto al Comitato Tecnico Regionale Lombardia. Costituirà una guida operativa condivisa a livello nazionale e internazionale, con l’obiettivo di uniformare i processi di valutazione tecnica e velocizzare le procedure.
Milano è la provincia lombarda con il maggior numero di stabilimenti a rischio (61), seguita da Brescia (40), Bergamo (39), Pavia, Varese, Monza e Brianza e Lodi, con circa 18-20 impianti ciascuna.