Delusione e polemiche sulla tassa della salute per i vecchi frontalieri dopo la riunione della Commissione speciale sui rapporti tra Lombardia e Ticino convocata nel pomeriggio di ieri, con l’audizione del direttore generale Welfare della Regione Mario Melazzini.
I consiglieri dem
I consiglieri regionali dell’opposizione e i rappresentanti sindacali dei frontalieri denunciano la mancanza di risposte certe sull’applicazione della tassa e sulle cifre.
“La giunta lombarda è in confusione e la maggioranza è spaccata – hanno dichiarato i consiglieri regionali del Partito Democratico Angelo Orsenigo e Samuele Astuti – Non si è presentato l’assessore al Welfare, come avevamo richiesto, ma il direttore generale che tuttavia non è stato in grado di rispondere alle numerose domande poste. Si è limitato a richiamare l’assenza dei decreti attuativi da parte del governo centrale. La giunta però, come già accaduto in altre regioni, avrebbe tutto il diritto e la responsabilità di esprimersi e intervenire nel merito”. “La valorizzazione del personale sanitario poi non riguarda certo solo le zone di confine – hanno aggiunto gli esponenti dem – ma riguarda tutto il sistema lombardo e questa giunta, invece di continuare a mettere le mani nelle tasche dei frontalieri, dovrebbe essere in grado di trovare le risorse affrontando gli sprechi del sistema attuale. Non è giusto che siano i frontalieri a dover pagare per le inefficienze e i numerosi errori commessi da questo governo regionale”.
I sindacati
Critico il responsabile nazionale dei frontalieri della Cgil Giuseppe Augurusa.