Variante della Tremezzina: altro che accelerare, a Colonno le esplosioni sono ferme da una settimana, da giovedì scorso. Durante l’ultima volata sarebbero emersi altri idrocarburi naturali in una maggiore concentrazione e questo comporterà degli approfondimenti per verificare l’eventuale pericolosità e conseguenti nuovi rallentamenti. Verrà coinvolta Arpa Lombardia. Il materiale di scavo, intanto, sarebbe accumulato in cantiere in attesa delle analisi. Analisi che, comunque, di prassi vengono fatte dopo ogni volata. Se i risultati dovessero rilevare valori anomali e rischiosi, potrebbe profilarsi una bonifica dell’area che comporterebbe inevitabilmente un ulteriore allungamento dei tempi. Contestualmente si apre poi un ulteriore capitolo nell’ambito del conferimento e dello smaltimento già al centro del confronto tra Anas e consorzio che si è aggiudicato il maxi appalto. Anche i viaggi verso il cantiere di Tirano (in provincia di Sondrio) – dove viene portato il materiale contenente idrocarburi naturali – sarebbero fermi.
Intanto, è noto, si attende entro fine maggio la nuova determina del Collegio Consultivo Tecnico chiamato proprio, nei mesi scorsi, a dirimere le questioni economiche legate agli extracosti derivanti dallo smaltimento del materiale contaminato.
Istituzioni colte di sorpresa
Al momento nessuna comunicazione ufficiale arriva da Anas e pure le istituzioni del territorio sono state colte di sorpresa. Il presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca, ammette che non era al corrente delle novità e nelle prossime ore si metterà in contatto con il prefetto Corrado Conforto Galli. Anche il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, non è stato raggiunto da informazioni ufficiali.
Il sindaco Guerra intanto chiede un vertice a Roma
Sindaco che, peraltro, in giornata ha inviato una lettera alla prefettura, all’amministrazione provinciale e alla questura in cui torna a chiedere – a sette mesi di distanza dal documento condiviso dalle forze politiche, economiche e sociali del territorio – oltre ad un cronoprogramma aggiornato delle opere e una serie di risposte tecniche sul cantiere, anche misure efficaci per potenziare il trasporto pubblico locale (sia su acqua che su gomma) e controlli per la fluidità del traffico sulla statale Regina e sul rispetto dell’ordinanza che limita il traffico pesante. Dalle forze dell’ordine ai movieri.
A tutto questo Guerra aggiunge però la necessità di affrontare tutte le questioni aperte direttamente a Roma con la regia del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Ritengo indispensabile – dice il sindaco di Tremezzina – che il ministro assuma l’iniziativa di un incontro a Roma che, coinvolgendo la Regione e le istituzioni locali programmi attività e interventi a tutti i livelli” e quindi traffico, sicurezza, controlli, potenziamento dei servizi. Si tratta di “iniziative – conclude – non procrastinabili per una comunità che sulla mobilità vive una grave situazione che rischia il collasso”.