Oltre mille risposte raccolte (1.131 per la precisione) a testimonianza che il dibattito sul nuovo stadio Sinigaglia è più acceso che mai. Dopo l’approfondimento dei giorni scorsi nella sede di Etv (qui il resoconto), ieri sera, come annunciato, Fratelli d’Italia ha presentato i risultati del sondaggio aperto ad aprile. Tre settimane in cui è stato chiesto ai comaschi di esprimersi su quanto visto fino ad ora del progetto illustrato dal Como 1907 a inizio febbraio in Comune. Pochi rendering in realtà, per presentare un impianto da 15mila posti e una struttura, più imponente nei volumi, che prevede anche attività commerciali e turistico ricettive oltre alla pedonalizzazione della zona.
Dopo l’introduzione del presidente provinciale del partito, Stefano Molinari, il coordinatore cittadino, Alessandro Nardone, ha illustrato in dettaglio quanto è emerso. In primis l’88% chiede aggiornamenti costanti, trasparenza e partecipazione, quindi la volontà di essere coinvolti, come città, in questa trasformazione.
I risultati in sintesi
Il 53% delle persone che ha preso parte al sondaggio ha tra i 45 e i 65 anni, il 20% è nella fascia tra i 35 e i 45. Ma ci sono anche gli under30 e gli over 65. Il 54% risiede in città. Per la maggior parte si parla di tifosi e simpatizzanti. Il primo punto fermo che emerge è che lo stadio è percepito come un’infrastruttura strategica per tutto il territorio e rappresenta non soltanto un impianto sportivo ma un simbolo identitario e collettivo.



In estrema sintesi viene vista con favore (dal 75% delle persone che hanno risposte) l’integrazione di funzioni commerciali e ricettive ma con la chiara indicazione che il progetto deve essere coerente con il contesto urbano, il tessuto storico e rispettoso della vivibilità del quartiere. Il traffico e i parcheggi restano la principale preoccupazione così come l’impatto ambientale, si guarda alla sostenibilità della struttura. Il nuovo stadio viene visto come volano turistico e come opportunità di lavoro. Solamente il 7% lo immagina riservato esclusivamente al calcio. I cittadini guardano, dunque, a un luogo vivo e multifunzionale e accessibile anche dal punto di vista economico.
Molinari e Nardone: “Como e Comune tengano conto delle risposte”
«L’amministrazione comunale anziché alzare un muro dovrebbe tenere conto di queste richieste – affermano Stefano Molinari e Alessandro Nardone – anche alla luce di quanto accaduto in altre città, dove l’assenza di un dialogo strutturato ha complicato o addirittura pregiudicato la realizzazione di progetti simili».
«Abbiamo troppa stima per una proprietà seria e solida come quella del Como 1907 – aggiungono – per pensare che non siano consapevoli di questa necessità. Invieremo al presidente Suwarso l’analisi del sondaggio, affinché possa costituire un ulteriore elemento di valutazione nel percorso progettuale. Un progetto di tale portata – concludono – si può realizzare solo unendo le forze»