I frontalieri potranno lavorare da casa fino a un massimo del 25% dell’orario di lavoro: il Governo approva il disegno di legge. Via libera dal Consiglio dei ministri italiano alla ratifica del protocollo di modifica dell’accordo tra Italia e Svizzera sui lavoratori frontalieri, firmato a Roma il 30 maggio scorso e a Berna il 6 giugno 2024.
In particolare, i frontalieri con permesso G – in larga parte comaschi – che ogni giorno varcano il confine potranno svolgere da casa – in smart working per intenderci – fino al 25% dell’orario di lavoro, senza che questa modalità comporti eventuali modifiche allo status di lavoratore frontaliere. Così comunica Palazzo Chigi in una nota. Per entrare ufficialmente in vigore, però, il testo deve essere ratificato dal Parlamento italiano e da quello svizzero. Soltanto dopo l’approvazione da parte di entrambi i Paesi, le nuove disposizioni diventeranno operative.

Frontalieri, l’accordo sullo smart working sembra più vicino: via libera al disegno di legge sul telelavoro
Il Consiglio dei ministri di ieri, su proposta del ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, ha approvato un disegno di legge che ratifica il protocollo di modifica dell’accordo tra i due Paesi relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri del 23 dicembre 2020. Il testo è stato ratificato con la legge numero 83 del 13 giugno 2023 e consente, appunto, ai frontalieri che ogni giorno varcano il confine di svolgere una parte dell’attività di lavoro dipendente in modalità di telelavoro.
In attesa della ratifica da parte del Parlamento – un passaggio imprescindibile, come detto, per l’entrata in vigore definitiva del provvedimento – al momento resta valido accordo amichevole firmato il 28 novembre 2024, che prevede le stesse condizioni di telelavoro per i frontalieri, ma con validità temporanea.
Un anno fa era stato firmato dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter il protocollo di modifica dell’accordo sui frontalieri per regolamentare in maniera coerente e durevole la questione del telelavoro per i lavoratori che ogni giorno superano il confine. L’obiettivo è andare incontro alle esigenze dei lavoratori, che – soprattutto dopo la pandemia – chiedono maggiore flessibilità. Intanto, i frontalieri italiani in Ticino risultano in calo.