(ANSA) – NEW YORK, 23 MAG – Mahmoud Khalil, lo studente di origine palestinese della Columbia University arrestato in marzo a Manhattan pur avendo la carta verde e minacciato di deportazione, ha potuto tenere per la prima volta in braccio il figlio nato un mese fa mentre lui era detenuto in un carcere della Louisiana. Khalil è finito nelle maglie dell’amministrazione Trump per aver contribuito a negoziare la scorsa primavera con la Columbia come porre fine alle proteste pro-Gaza sul campus. Ieri un giudice ha negato la richiesta dello studente di bloccare l’iter della deportazione. Khalil aveva argomentato che il rimpatrio forzato – è nato in Siria da genitori palestinesi ed è cittadino algerino – lo avrebbe messo a rischio di morte "dopo esser stato etichettato dall’amministrazione come un terrorista e un simpatizzante di terroristi, cose che non potrebbero essere più lontane dalla verità". (ANSA).