Il ponte del 2 giugno conferma il Lago di Como come una delle mete turistiche più richieste d’Italia. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale e della piattaforma IODAH, il tasso di occupazione delle strutture ricettive nelle province di Como e Lecco ha raggiunto il 90-95%, segno di un settore in piena salute.
Ma dietro questi numeri, secondo l’assessore regionale al Turismo Barbara Mazzali, c’è molto più della semplice attrattiva paesaggistica. «Il vero successo del Lago di Como – ha dichiarato – nasce da un sistema imprenditoriale solido, capace di fare rete e puntare su qualità e sostenibilità». A margine di un confronto sul turismo lariano, Mazzali ha elogiato figure come Luca Leoni, presidente di Federalberghi Como, simbolo di una visione imprenditoriale moderna e inclusiva.
Il Lago di Como, ha ribadito l’assessore, è un modello di accoglienza fondato sulla cooperazione tra pubblico e privato. Un’identità forte che si traduce in investimenti concreti: Regione Lombardia ha appena rifinanziato con 20 milioni di euro il bando per la riqualificazione delle strutture ricettive, sostenendo già oltre 150 progetti nella prima edizione.
«Ogni euro investito – sottolinea Mazzali – genera valore per l’intero territorio, dalla formazione al lavoro, fino all’indotto dell’artigianato e dell’edilizia». In questo scenario virtuoso, il Lago di Como si conferma ambasciatore del “Lombardia Style” nel mondo: una destinazione internazionale che coniuga esclusività, autenticità e visione strategica.
Tra le sfide ancora aperte, la mobilità turistica: l’assessore rilancia l’idea di una “metropolitana leggera del Lario” su battelli ecologici, per collegamenti sostenibili e a misura di residenti e visitatori. Un progetto che, se realizzato, contribuirebbe a rendere il turismo non solo una risorsa economica, ma anche sociale e ambientale.
Il Lago di Como, insomma, non è solo una cartolina: è un sistema che funziona, cresce e guarda al futuro.