(ANSA) – BOLZANO, 04 GIU – In solo una settimana da Londra sul monte Everest e ritorno. Quello che per molti alpinisti è pura follia, per qualche facoltoso manager con l’agenda piena potrebbe essere una proposta interessante. L’agenzia di spedizioni in alta montagna dell’austriaco Lukas Furtenbach è finita sulla stampa internazionale per aver portato a termine con successo questa impresa, resa possibile solo grazie all’utilizzo di xenon. Il gas nobile, finora principalmente usato come anestetico, è recentemente approdato nell’alpinismo di alta montagna per la sua capacità di aumentare la produzione di eritropoietina (epo) e di accorciare in questo modo i tempi di acclimatamento. L’impresa di quattro britannici – racconta la Tiroler Tageszeitung – è iniziata il 16 maggio all’aeroporto di Londra, il 17 sono arrivati a Kathmandu, da lì sono volati direttamente a 5.300 metri di quota, al campo base della montagna più alta del mondo. Dopo una visita medica subito è iniziata la salita verso il campo 2 a 6.450 metri. Il giorno seguente hanno raggiunto il campo 3 e quello dopo il campo 4. Il 21 maggio alle ore 7.03 i quattro britannici erano già in vetta a 8.848 metri. E’ seguito la discesa al campo 2 e poi di notte al campo base, dove sono arrivati il 22 maggio alle 6.30. Dopo un’altra visita medica è iniziato il rientro, prima a Kathmandu e poi a Londra, dove sono atterrati il 23 maggio alle 6.15. Furtenbach difende sulla Tiroler Tageszeitung l’utilizzo di xenon che – a suo dire – riduce i rischi dei classici malori di alta montagna. Con la spedizione in una settimana voleva dimostrare la fattibilità, ma sono indispensabili fortuna con il meteo e una grande preparazione fisica ed alpinistica dei partecipanti. Per questo motivo proporrà in futuro spedizioni di due settimane. (ANSA).