La multa per divieto di sosta alla moto del consigliere regionale di Forza Italia Sergio Gaddi e la relativa “denuncia” sui social da parte del politico comasco è stata l’ennesima occasione di scontro con il sindaco Alessandro Rapinese.
I fatti e la “denuncia” sui social
I fatti: il forzista ed ex assessore alla Cultura di Como ha pubblicato le foto della sua moto parcheggiata in piazza Cacciatori delle Alpi, peraltro sotto al cartello di divieto di sosta. Il mezzo è stato sanzionato e Gaddi su Facebook ha scritto: “Ore 13, spazio deserto. Ecco una perfetta e attuale definizione di miserabile….. spero solo sia qualche topastro in borghese e non in divisa, altrimenti l’avrebbe disonorata (e se fosse stato chiamato, cosa possibile, da qualche residente isterico, avergli ubbidito è ancora peggio).” Parole non certo soft accompagnate da una serie di emoticon. Numerosi i commenti al post a cui il consigliere e segretario provinciale del partito ha risposto, con tono spesso ironico, non nascondendo di essere in difetto.

Botta e risposta al vetriolo
A stretto giro sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Como raggiunto dalla notizia mentre si trova in Sicilia per un convegno: “Il consigliere regionale Gaddi ha dato pubblicamente ad un pubblico ufficiale, nello svolgimento delle sue mansioni, del miserabile. Lunedì mattina avrò un incontro con l’avvocatura comunale per valutare se esistono gli estremi per portare il consigliere in tribunale” ha detto il primo cittadino aggiungendo: “Sergio Gaddi appartiene a quella classe dirigente, offensiva delle istituzioni, che ho spazzato via. Spero solamente – ha sottolineato Rapinese – che non sia stato un pessimo esempio per i nostri giovani ma che anzi i nostri giovani abbiano capito di chi possono fare a meno”.
La controreplica di Gaddi non tarda ad arrivare: “Tipico di chi non ha intelligenza non capire né l’ironia né il sarcasmo – spiega il consigliere – E poi da un personaggio come lui, che si è soltanto qualificato per la sua becera arroganza, non accetto lezioncine al limite gliele posso dare io”.
Il Sig gaddi metta la moto dove la metto io quando scendo a Como, cioè cerco un posto che non dia fastidio a nessuno e che sia indicato da righe bianche.
Se la mette sotto un cartello di divieto è in multa e che non prenda per il c la gente. Punto
Era zona vietata, deserta o non deserta è zona vietata. Gaddi ha torto. Stia zitto e paghi.
Le leggi devono essere rispettate e non rigirate ad personam