Bassone di Como, l’Unione sindacati di polizia penitenziaria torna a lanciare l’allarme sulle condizioni vissute nel carcere. “La quotidianità lavorativa del personale dell’istituto – spiegano i sindacati – ormai non può prescindere da eventi critici più o meno gravi che lo espongono costantemente a rischio incolumità senza che i vertici sembrino in grado di prevenirli. A farne le spese – continuano – è solo il personale di polizia penitenziaria vittima designata dei comportamenti dei detenuti che, percependo un generale clima di impunità, si lasciano andare ad atti aggressivi con il risultato di generare continua tensione”.
Come noto, il Bassone è uno degli istituti penitenziari più sovraffollati d’Italia, dove i detenuti sono quasi il doppio rispetto alla capienza regolamentare. La situazione si aggrava a causa della cronica carenza di agenti della penitenziaria.
“Il personale chiede unicamente di poter operare in sicurezza”, spiegano i sindacati, che denunciano gli ultimi episodi di aggressioni avvenuti in settimana al Bassone, in cui diversi agenti sarebbero rimasti contusi. “È auspicabile un cambio di passo – continua l’Unione sindacati – Ad oggi il personale in servizio sembrerebbe mal conoscere i contenuti delle schede operative per la gestione degli eventi critici, fatto molto emblematico visto che precise disposizioni imponevano l’illustrazione contestuale delle schede stesse e solo successivamente i corsi di preparazione”.
“In assenza di idonei provvedimenti, – concludono i sindacati – valuteremo ogni necessaria iniziativa di protesta pacifica anche per sensibilizzare l’opinione pubblica”.