Caldo record: il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo una riunione con le organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro, convocata dall’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha firmato un’ordinanza urgente per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori esposti alle alte temperature.
L’ordinanza, in vigore dal 2 luglio al 15 settembre, disciplina il divieto di attività lavorativa all’aperto tra le 12.30 e le 16 nelle aree edili, nelle cave, nelle aziende agricole e florovivaistiche, nei giorni in cui il rischio è classificato come “alto” sulla base della mappa interattiva di Worklimate.
“La nostra priorità è la tutela della salute dei lavoratori – ha detto il presidente Attilio Fontana -. L’ordinanza rappresenta un passo importante per garantire che le attività produttive si svolgano nel rispetto delle condizioni di sicurezza e salute”. L’ordinanza è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia e sul sito istituzionale della giunta regionale. La violazione delle disposizioni comporta sanzioni.
“Abbiamo sottolineato l’importanza di questa misura non solo come risposta emergenziale, ma come parte integrante di una strategia di prevenzione della salute pubblica. – spiegano in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil Lombardia – È fondamentale che le decisioni assunte nella Cabina di regia trovino applicazione concreta e tempestiva”.
Critico il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo. “Anche quest’anno la Regione è intervenuta in ritardo. – dice – L’ordinanza anticaldo è finalmente arrivata, ma non possiamo più permetterci di affrontare le alte temperature come se fossero un fenomeno eccezionale. È necessario passare da una gestione emergenziale a una programmazione stabile. A Como – conclude il consigliere dem – le temperature medie massime di giugno hanno superato i 30 gradi: un dato che ci riporta alla memoria l’estate difficile del 2003. E siamo solo all’inizio della stagione. Non possiamo più farci cogliere impreparati”.