La Lombardia è la prima regione italiana ad aver concretamente avviato l’implementazione di un CUP unico regionale per la prenotazione delle prestazioni sanitarie. Lo ha annunciato l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, durante una seduta del Consiglio regionale, sottolineando come si tratti di una riforma strutturale “innovativa e necessaria” per superare un sistema ormai obsoleto.
Il progetto è già in fase avanzata in Franciacorta, alla Poliambulanza di Brescia e, dal 1° aprile, anche presso l’Asst del Garda, mentre da oggi anche la diagnostica radiologica dell’Ospedale Civile di Brescia è stata integrata nel nuovo sistema. Il cronoprogramma prevede ulteriori attivazioni: entro la fine di luglio sarà coinvolta l’Asst della Brianza, a partire da settembre: Centro Diagnostico Italiano, Policlinico di Milano, Asst di Lecco e dagli ospedali Sacco, Fatebenefratelli e Buzzi.
Majorino Pd: “Non prima del 2028”
I benefici, spiega Bertolaso, sono già evidenti: più fasce orarie disponibili, agende annuali aperte, maggiore tempestività e gestione ottimizzata delle liste d’attesa.
La migrazione dal vecchio sistema locale al nuovo è però “complessa”, ammette l’assessore, ma sta procedendo grazie alla collaborazione tra Regione, Aria e RTI – Engineering e l’obiettivo è l’attivazione totale entro il 2026. Di ben altro avviso, Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio regionale della Lombardia, per il quale i ritardi confermerebbero la previsione dei dem secondo la quale non si realizzerà prima della fine della legislatura a inizio 2028.