I fatti risalgono al 2019. Sei anni dopo ancora se ne discute e le conseguenze sono approdate nell’aula di Palazzo Cernezzi. La seduta di ieri si è aperta, infatti, con il sindaco Alessandro Rapinese, che ha spiegato, durante le dichiarazioni preliminari, di aver ricevuto una richiesta di risarcimento danni da parte del consigliere di Svolta Civica, Vittorio Nessi. La somma ammonta a 35mila euro.
La vicenda riguarda le firme apposte su due mozioni a nome della collega Barbara Minghetti. All’epoca l’allora consigliere Rapinese portò in tribunale la questione. Arrivò poi l’archiviazione. Ma il primo cittadino ha più volte richiamato quei fatti definendo “falsario” il consigliere. Parola risuonata anche ieri sera durante la seduta. Ora da quanto si apprende Nessi, dal canto suo, ha portato avanti l’azione legale in sede civile. “Volevo mettere a conoscenza di quest’aula che il consigliere mi chiede 35mila euro per i danni patiti in relazione al casus belli del 25 febbraio 2019 (ne parlavamo qui) – ha detto Rapinese – Nessi si è comportato da falsario, io sto parlando a un politico non alla persona” ha aggiunto.
Dal canto suo il consigliere Nessi ha speso poche parole a riguardo per confermare la richiesta di risarcimento e sottolineando che “non sono per me ma sono destinati a don Giusto Della Valle. Non aggiungo altro perchè saranno le carte a parlare”. Le risorse, dunque, qualora il risarcimento venisse confermato dai giudici, andrebbero destinate al parroco di Rebbio, in prima linea nell’accoglienza di persone in difficoltà.