(ANSA) – NAPOLI, 02 LUG – "Il nostro popolo da oltre due anni subisce un genocidio feroce. Non vogliamo minuti di silenzio, vogliamo sentire applausi e rumore. Non ci inchiniamo davanti a nessuno, i palestinesi non abbasseranno la testa perché abbiamo dalla nostra parte la ragione. La nostra causa non finirà fino a quando ci sarà un solo bambino palestinese in vita". Così nel suo intervento al Consiglio comunale di Napoli, una giovane ragazza palestinese di seconda generazione. Un intervento seguito da un prolungato applauso di quanti sono in sala a seguire la seduta monotematica convocata per discutere della crisi umanitaria a Gaza. La giovane rappresentante ha letto una lettera con alcune richieste rivolte all’amministrazione comunale partenopea tra cui "la cessazione di ogni accordo di cooperazione economica, culturale e istituzionale con lo Stato di Israele e con le sue imprese complici dell’occupazione" e al sindaco, Gaetano Manfredi, "di farsi portatore all’Anci e presso il Governo della richiesta imperativa di denunciare gli accordi di cooperazione militare e di difesa con Israele". Nella lettera si chiede inoltre "il ritiro di ogni investimento pubblico ad aziende e fondi che sostengono direttamente o indirettamente l’apparato militare e coloniale israeliano; di impedire l’attracco nel porto di Napoli di navi, dirette o provenienti da Israele, che carichino o scarichino materiale bellico o dual use; l’adesione alle campagne internazionali di boicottaggio, disinvestimento e sanzione (Bds) fino al pieno rispetto del diritto internazionale e dei diritti del popolo palestinese". In sala è stato esposto uno striscione che recita: ‘Boicotta il genocidio, Palestina libera dal fiume al mare’. Dal presidente della Comunità palestinese in Campania, Shafik Kurtam, è arrivato l’invito affinché "siano trovate parole nuove, un linguaggio nuovo affinchè gli ebrei riprendano a sorridere e lascino in pace gli arabi. In questi anni, l’unico Paese che ha intrapreso qualche iniziativa seria è stato il Sudafrica. Dobbiamo essere tutti sulla strada della verità e della giustizia perchè è l’unica che può portare alla convivenza pacifica". (ANSA).