Nuovo Sinigaglia: più basso (di poco), volumi leggermente ridotti e meno posti per gli spettatori. E’ quanto emerge dalle modifiche apportate all’ipotesi progettuale che riguarda l’impianto e che sembrano soddisfare solamente in minima parte il parere della Soprintendenza, parere che – è bene ricordarlo – per il sindaco Como, Alessandro Rapinese, “è la Bibbia”. Eppure, oggi, le prescrizioni appaiono soddisfatte soltanto marginalmente. Si aprono quindi due scenari: potrebbe delinearsi un nuovo cartellino giallo con la richiesta di nuove correzioni al progetto oppure, e qui si profilerebbe quasi un unicum, si potrebbe assistere ad una retromarcia dell’ente.
La riunione in Comune a Como
Per fare ordine: in Comune oggi si è riaperta la conferenza dei servizi alla luce delle variazioni portate avanti dal Como 1907, rispetto al piano presentato lo scorso febbraio, e messe nero su bianco in un documento aggiuntivo che due giorni fa è stato diffuso a tutti gli enti e ai soggetti coinvolti. Nella riunione si sarebbe parlato degli aspetti tecnici che riguardano il fabbricato e le nuove costruzioni. Quelli su cui si è ampiamente dibattuto in questi mesi alla luce dei pareri emersi, Soprintendenza in primis.
Punto di partenza è l’altezza. Nella prima ipotesi erano previsti livelli diversi e si saliva fino ai 22 metri, ora sarebbe stata resa omogenea (senza cioè dislivelli) e abbassata a 19 metri, comunque tre in più rispetto ai 16 richiesti dall’ente e questo mancato accoglimento sarebbe stato giustificato da esigenze illuminotecniche dell’impianto.
Anche i volumi complessivi sarebbero stati rivisti, ma non in perfetta aderenza rispetto alle richieste. Si chiedeva, infatti, per la tribuna Est, verso il Monumento ai Caduti, un arretramento del fabbricato di 15 metri mentre la nuova proposta vedrebbe un arretramento di soli 6 metri che andrebbero compensati poi verso il marciapiede su viale Puecher.
Inoltre, dato non secondario, le variazioni porterebbero a una riduzione della capienza di mille posti, cioè da oltre 15mila spettatori si scenderebbe a 14mila.
Di fatto – per le informazioni trapelate fino a questo momento – si andrebbe dunque a ridurre l’investimento sportivo ma non quello commerciale (altro punto al centro di più di una riflessione) relativo cioè alle nuove funzioni (bar, ristoranti, albergo e negozi) “non derivanti dalla necessità di adeguamento dello stadio ma correlate alla sostenibilità economico-finanziaria dell’operazione” come scriveva la Soprintendenza. Un piano economico che, peraltro, con mille biglietti in meno, dovrà inevitabilmente essere rivisto.
In seguito alla proposta discussa oggi in Comune a Como, gli enti coinvolti dovranno ora valutare il progetto e presentare eventuali osservazioni. Il responso è fissato, almeno per il momento, al prossimo 2 agosto. Presenti oggi i referenti del progetto, i dirigenti comunali e poi, in presenza o collegati a distanza, quasi tutti gli enti che compongono la conferenza dei servizi, compresa la Soprintendenza che, da quanto risulta, durante l’incontro odierno non avrebbe detto nulla. Ma, si sa, l’ente parla per atti e dunque non resta che attendere.
Intanto, riferendosi alle modifiche presentate, Italia Nostra (associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale) parla di “limiti ignorati e contraddetti”, il riferimento è ancora una volta al dettagliato documento dell’ente che in larga parte sembra essere stato ignorato.