A Como si assiste a una vera e propria “emergenza abitativa”. È l’allarme lanciato dalla Uil del Lario. In particolare, l’affitto di un appartamento da 100 metri quadrati, nella città capoluogo, costa in media 1.375 euro, che diventa addirittura 16.500 euro all’anno. Il mercato immobiliare proporne prezzi oggi non accessibili a tutti, alla luce di salari fermi da tempo con cui si fatica a far fronte a costi in continuo aumento. In provincia di Como, sono 1.302 gli alloggi pubblici attualmente sfitti. Soltanto in città sono 117 quelli ancora in disuso e che potrebbero invece andare incontro alle esigenze di molti cittadini. Degli oltre 1300 alloggi vuoti, 611 sono di proprietà Aler e 691 appartengono ai Comuni. Lo ha evidenziato anche il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, in seguito al sopralluogo nei terreni Aler di Como da parte dell’assessore regionale Paolo Franco.
L’allarme della Uil del Lario
La Uil del Lario, che come detto parla di “emergenza abitativa” in città, lancia un appello. “Ogni giorno – dichiarano dal sindacato comasco – si contano oltre 114mila lavoratori pendolari in uscita, di cui 30mila varcano il confine. Mentre ne arrivano 77.600, con un saldo negativo di 36mila lavoratori in meno ogni giorno. E se il 55% delle aziende segnala difficoltà nel trovare personale, significa che chi vive a Como non regge più il costo della vita”.
“Negli ultimi mesi qualcosa ha iniziato a muoversi, perché si parla di case a canone sostenibile per i lavoratori”, dichiara Dario Esposito, coordinatore della Uil del Lario. “Si tratta – ha aggiunto – di un segnale positivo che va riconosciuto, ma non è sufficiente. Servono risposte concrete, rapide e decise”. “I segnali da soli non cambiano la vita di nessuno – conclude il coordinatore territoriale della Uil – o incidono su quella di troppi pochi”.
Tra le necessità evidenziate, regolare gli affitti brevi, costituire un fondo di garanzia per l’affitto per chi ha un lavoro instabile, realizzare un’anagrafe pubblica per monitorare gli immobili sfitti e indirizzare risorse e interventi efficaci. “Non esiste qualità del lavoro senza qualità dell’abitare – concludono dalla Uil del Lario – Serve impegno, di tutti, perché la crisi abitativa non può essere considerata affare da agenzia immobiliare”.