(ANSA) – MILANO, 09 LUG – Sulla richiesta di cassa integrazione a zero ore durante il periodo del Covid per i 13 dipendenti di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, società del gruppo fondato da Daniela Santanchè dal quale nel 2022 è uscita, aveva "deciso" Paolo Concordia. Era lui che gestiva "tutto" compreso il personale perché aveva le "competenze" necessarie e conosceva bene l’azienda in cui era entrato da molto tempo. E’ la linea dell’interrogatorio di Dimitri Kunz, il compagno della ministra che con lei e lo stesso Concordia, all’epoca collaboratore esterno, è imputato a Milano per truffa aggravata ai danni dell’Inps nel procedimento con al centro la Cig erogata dall’ente previdenziale durante la pandemia. Kunz, che ha spiegato inoltre di aver avuto cariche solo in Visibilia Editore, ha confermato quanto messo a verbale lo scorso 20 maggio davanti al gup Tiziana Gueli, da Concordia. Parole ripetute stamane su cui la politica di Fratelli d’Italia può puntare per evitare di essere mandata a processo. Dopo l’esame del suo compagno, dovrebbe discutere il pm Luigi Luzi, il quale insisterà con la proposta di rinvio a giudizio. (ANSA).