(ANSA) – SASSARI, 09 LUG – È iniziato oggi in Tribunale a Sassari, il processo per peculato che vede imputati Tonino Becciu, fratello del cardinale Angelo Becciu, il vescovo di Ozieri, Corrado Melis, e altre sette persone, accusate a vario titolo di avere usato per fini privati oltre 2 milioni di euro dell’8xmille e di fondi vaticani destinati alla diocesi ozierese. La difesa, con gli avvocati Ivano Iai per gli imputati ecclesiastici, e Antonello Patanè per gli altri, ha citato come teste l’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, e il giurista Raffaele Coppola, ex promotore di giustizia della Corte d’appello della Città del Vaticano, e attuale avvocato della Curia romana e del Tribunale apostolico della Rota, nonché avvocato della Santa Sede. Il collegio dei giudici, presieduto da Giancosimo Mura, a latere Monia Adami e Sara Pelicci, ha chiesto alle parti di ridurre le liste dei testi proposte (quasi cento persone) e fissato la prossima udienza al 17 settembre prossimo per l’esame dei primi tre testimoni indicati dal pm Gianni Caria, ossia tre militari della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini. Sei imputati – Becciu, il vescovo di Ozieri Melis, il direttore della Caritas don Mario Curzu, il parroco di San Nicola ed economo della Diocesi don Francesco Ledda; Giovanna Pani e Maria Luisa Zambrano – sono accusati di peculato e riciclaggio. Gli altri tre – il parroco di San Francesco don Roberto Arcadu, Franco Demontis e Luca Saba – dovranno rispondere dei reati di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento. L’inchiesta aperta a Sassari è legata al processo del Tribunale vaticano concluso nel dicembre 2023 con la condanna a cinque anni e sei mesi del cardinale Angelo Becciu per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato e per la compravendita del palazzo di Londra. (ANSA).