Anche a Como è stato ricordato il 33° anniversario della strage di via d’Amelio a Palermo. Nell’attentato di mafia persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli. L’evento si è svolto alla biblioteca di Como, dedicata a Paolo Borsellino. Alla presenza delle autorità civili e militari è stata depositata una corona di alloro.
Il discorso ufficiale è stato tenuto da Alberto Fontana, assessore alle mafie del Comune di Como. Ai microfoni di Espansione Tv, oltre a quelle dell’assessore, anche le parole del sindaco Alessandro Rapinese e del questore Marco Calì.
A margine dell’evento, la nota di Claudio Ramaccini, pure presente alla cerimonia, direttore del Centro Studi Sociali contro le mafie-Progetto San Francesco. “A causa del depistaggio sulle indagini iniziali che una sentenza ha definito il più grave della storia giudiziaria italiana, sette innocenti sono stati condannati e liberati solo dopo 18 anni. Ora – commenta Ramaccini – non resta che sperare sugli esiti a cui perverrà la Commissione Parlamentare Antimafia a cui è affidata la responsabilità di consegnare ai famigliari delle vittime e al Paese la verità storica su un periodo fra i più bui della storia repubblicana”.