Calci, strattoni, schiaffi, bambini chiusi nei carelli a forma di gabbia per evitare di doverli sorvegliare. Parla di “un regime di disciplina improntato a violenza e paura” l’indagine della procura di Como che coinvolge quattordici ex dipendenti di Villa Santa Maria di Tavernerio, struttura che si occupa in particolare di bambini e ragazzi con disabilità fisica e psichica. I fatti contestati sono riferiti al periodo tra il 2018 e il 2021.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Como Massimo Astori. Nelle scorse ore è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari ai 14 indagati, 3 donne e 11 uomini e alle presunte parti lese, le famiglie di quindici ospiti della struttura che avrebbero subito maltrattamenti e violenze. Gli indagati possono ora chiedere di essere sentiti dagli inquirenti o depositare atti e memorie difensive.
Agli indagati vengono contestati maltrattamenti continui e ripetuti nel tempo sui pazienti che venivano loro affidati, in gran parte affetti da patologie psichiche e fisiche altamente invalidanti. L’indagine era partita dalle segnalazioni di dipendenti che avevano notato le presunte vessazioni.
Gli accertamenti hanno portato a contestare “un regime di disciplina improntato a violenza e paura per sottomettere gli ospiti, risolvere situazioni di criticità con i più problematici, contenere brutalmente le loro manifestazioni patologiche con percosse, vessazioni, limitazioni della libertà di movimento, ingiurie, minacce, mortificazioni e privazioni”. Gli indagati avrebbero anche violato i protocolli e le disposizioni previste nella struttura.
Tra gli episodi contestati con maggiore frequenza, percosse e insulti e l’abitudine a rinchiudere i bambini nei carelli per il trasporto della biancheria e della spazzatura per impedirgli di spostarli e non doverli sorvegliare. Gli indagati, per l’accusa si coprivano a vicenda, non intervenivano in caso di episodi di violenza e anzi approvavano i comportamenti, addirittura scoppiando in fragorose risate.
Nessun commento al momento dagli indagati né dalla direzione di Villa Santa Maria. Alla struttura non viene mossa alcuna contestazione e i dipendenti coinvolti nell’indagine nella maggior parte dei casi non risultano più in servizio.