La politica economica di Trump rischia di mettere in ginocchio le imprese comasche. Sono esposti, in particolare, il tessile comasco e il mobile brianzolo.
L’allarme è della Cna Lombardia Nord Ovest. Tra flussi diretti e indiretti, il mercato Usa vale per l’export italiano oltre 100 miliardi di euro. La questione dazi – spiega Cna – impatta su una fetta consistente del fatturato all’estero del Made in Italy e in termini relativi è il sistema delle piccole imprese a essere il più esposto sul mercato a stelle e strisce.
Il mercato americano rappresenta il 10,4% del totale dell’export italiano ma per le piccole imprese del manifatturiero (9 miliardi di euro) la quota sale al 14% e calcolando anche i flussi indiretti (un giro d’affari di circa 10 miliardi) sfiora il 18% complessivo.
“Le imprese italiane, e in particolare le piccole, sono le più esposte a un eventuale innalzamento dei dazi da parte degli Stati Uniti – spiega il presidente CNA Lombardia Nord-Ovest, Pasquale Diodato– è necessaria l’unità dell’Europa per scongiurare una disputa commerciale che non avrebbe vincitori. Ma è anche necessario prevedere strumenti e misure emergenziali con risorse comunitarie e nazionali per sostenere decine di migliaia di piccole imprese che non sono nelle condizioni di orientarsi su nuovi mercati. I nostri territori non sono esenti da ricadute negative dovute ai dazi americani se penso alle aziende dei distretti del Tessile di Como, della metalmeccanica di Lecco e del legno-arredo della Brianza e alle imprese manifatturiere di Varese. Occorre sicuramente un intervento affinchè le piccole imprese possano superare nell’immediato l’empasse dettato dagli Usa”.