L’ultima seduta del consiglio comunale di Como ha visto altri momenti di animata dialettica, se così si può dire. Ancora una volta protagonista il primo cittadino e le opposizioni. Da Vittorio Nessi (Svolta Civica) a Elena Negretti (Lega) fino a Patrizia Lissi (PD) nessuno è stato risparmiato nessuno tra attacchi e battute. E proprio i dem cittadini parlano di “ennesimo spettacolo increscioso” in cui “ancora una volta il sindaco non ha mancato di rivolgere attacchi alle minoranze”. E, infine, aggiungono: “I nostri consiglieri più volte sono stati vittime di questo vergognoso teatrino, è evidente che è un modo di nascondere le proprie mancanze e scappare dalle responsabilità è quello di cercare costantemente lo scontro e nuovi nemici”.
Anche Fratelli d’Italia interviene dopo la seduta di ieri sera parlando di “comportamento sempre più imbarazzante del sindaco tra battute volgari e offese gratuite” dicono Stefano Molinari e Alessandro Nardone rispettivamente presidente provinciale e coordinatore cittadino. “Non è un episodio isolato. È uno schema. Offende chi non la pensa come lui, umilia i suoi collaboratori, attacca la stampa, deride chi prova a fargli notare che sta facendo deragliare la città. Questo non è governare: è distruggere.” Concludono rilanciando un vecchio slogan utilizzato dal sindaco quando era consigliere di opposizione: “Como è stanca: Rapinese go home, vai a casa”.