Nuovo stadio Sinigaglia di Como: interpellanza parlamentare a firma dell’onorevole Devis Dori, Alleanza Verdi e Sinistra, indirizzata ai ministri competenti e all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) “affinchè venga fatta chiarezza sull’iter – si legge – e vengano assicurate ai cittadini tutte le informazioni e garanzie necessarie per un sereno e corretto prosieguo dei progetti in corso evitando ulteriori problemi alla città dovuti a eventuali opacità oppure omissioni”. Ad annunciare il documento è stata Europa Verde, delegazione territoriale di Como, che era già intervenuta con Elisabetta Patelli all’indomani del “caos urbanistica” che ha scosso il Comune di Milano, dopo la notizia dell’ormai ex manager indagato e coinvolto anche in importanti progetti per la città tra cui, appunto, il nuovo stadio. “Alla luce delle recenti notizie giudiziarie che interessano il panorama urbanistico milanese – si legge ancora – riteniamo ancora più urgente un’assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione locale. Senza entrare nel merito delle indagini in corso, e nel pieno rispetto dell’autonomia della magistratura, riteniamo doveroso che il Comune di Como si attivi per garantire la massima trasparenza e collaborazione con gli organi competenti”. Con questo scopo è stata preparata l’interpellanza parlamentare.
I Verdi di Como esprimono, inoltre, solidarietà al comitato cittadino “Tutela della zona Stadio” che da tempo segnala il mancato coinvolgimento nell’iter progettuale. “Riteniamo che su un intervento di tale impatto urbanistico e sociale la voce dei cittadini debba essere ascoltata e valorizzata fin dalle prime fasi decisionali”. Scrive nella nota Emanuela Urzia, portavoce Europa Verde Como, presente ieri sera in consiglio comunale a Como assieme ad alcuni esponenti del comitato..
Questione affrontata anche in consiglio comunale
La questione del mancato coinvolgimento è finita, infatti, al centro delle dichiarazioni preliminari ieri sera nell’aula di Palazzo Cernezzi dove il consigliere comunale di Svolta Civica, Vittorio Nessi, ha portato avanti le istanze del comitato, di Legambiente e dell’associazione Italia Nostra che hanno chiesto a più riprese di poter prendere parte alla conferenza dei servizi e di accedere gli atti ma la richiesta non è stata accolta. Il primo cittadino Alessandro Rapinese ha replicato: “Non è una questione politica quindi non risponde il sindaco – ha detto – è stata posta direttamente all’amministrazione e l’amministrazione ha detto che non ne avete il diritto. Se non vi andava bene dovevate andare al Tar, non ci siete andati basta. Non c’è bisogno di nessun incontro” ha chiuso perentorio.
A Como i due problemi sono Stadio e Ticosa. Qualcuno ha proposto di risolverli costruendo l’uno sopra l’altro. Ma così è troppo semplice! In una delle aree più ricche d’Europa si deve trovare una soluzione complicata, dove si possano insediare tarli economici. Così corrodono le iniziative ben congegniate e nutrirsi della cosa pubblica per ingrassare.
Uno stadio vicino a parcheggi e stazioni che esistono già non ha molto da offrire.
Pensiamoci quando si sbandierano dichiarazioni altisonanti.
Pensiamo anche che chi inietta milioni in una squadra di calcio oggi, domani può andarsene lasciando ai cittadini un mostro da mantenere.