Nuovo Sinigaglia, c’è il parere della Soprintendenza. L’ente avrebbe approvato le modifiche proposte dal Como 1907. Quindi, l’altezza massima sarà di 19 metri, non più i 22 proposti inizialmente e neppure i 16 chiesti dalla Soprintendenza. Per i progettisti infatti, per ragioni tecniche legate in particolare all’illuminazione, non sarebbe possibile abbassare ulteriormente il nuovo impianto. Sarebbe stato approvato, inoltre, per la tribuna Est, verso il Monumento ai Caduti per intenderci, un arretramento del fabbricato di soli 6 metri, addirittura nove in meno rispetto a quelli chiesti dalla Soprintendenza.

Infine, ci sarebbe una riduzione della capienza di mille posti, cioè da oltre 15mila spettatori si scenderebbe a 14mila. Si andrebbe quindi a ridurre l’investimento sportivo, ma non quello commerciale, legato cioè alle nuove funzioni, come bar, ristoranti, albergo e negozi.

Il nuovo progetto, vale la pena ricordarlo, soddisfaceva soltanto in minima parte il parere della Soprintendenza, che aveva rilanciato una serie di “controproposte”. L’ente aveva posto una serie di limiti a tutela del contesto architettonico e paesaggistico circostante. Lo stadio è infatti sottoposto a tutela culturale ed è inserito in una zona di pregio, un quartiere razionalista unico al mondo. Questa volta, invece, la Soprintendenza avrebbe approvato il nuovo progetto avanzato dalla società sportiva, giungendo – di fatto – a una sorta di compromesso. Il verdetto ufficiale però, con i pareri di tutti gli enti coinvolti, dovrebbe arrivare entro sabato. Dopodiché spazio al piano economico-finanziario, che – alla luce del nuovo progetto – dovrà essere rimodulato.
Nuovo Sinigaglia, la possibile approvazione della Soprintendenza scuote la politica comasca: le reazioni
Per il momento il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, non commenta la possibile approvazione da parte della Soprintendenza, mentre il resto del mondo politico è prontamente intervenuto sulla questione. “È un primo passo importante in un percorso ancora molto lungo, che tuttavia non è ben guidato dall’amministrazione comunale”, commenta il segretario cittadino del Partito Democratico, Daniele Valsecchi. “Serve trasparenza e dialogo, è una grande possibilità, ma bisogna saperla sfruttare per evitare scontri o cantieri infiniti”, aggiunge il segretario cittadino. “Serve – conclude Valsecchi – sciogliere il nodo economico-finanziario, sbilanciato a favore del privato, e dare ascolto alla cittadinanza”. Poi un appello indirizzato direttamente alla società: “Bisogna mettere al primo posto lo sport: com’è possibile che diminuiscano i posti?”.
Soddisfatti Stefano Molinari, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, e il coordinatore cittadino Alessandro Nardone. “Si tratta di una conferma di quanto sosteniamo da sempre – commentano – per realizzare davvero quest’opera servono serietà, dialogo e capacità di visione, non slogan. I comaschi l’hanno capito: esiste la narrazione del “sottosopra” di Rapinese e poi c’è la realtà. E la realtà dice che anche gli interventi necessari per mantenere agibile l’attuale Sinigaglia sono stati portati avanti prima dal centrodestra – quando l’attuale sindaco non mostrava alcun interesse per lo stadio e per il Como – e ora dalla società. Per realizzare davvero il nuovo Sinigaglia serve uscire dall’isolamento e aprire un confronto serio con tutta la filiera istituzionale. Il nuovo stadio non è un’opportunità personale per il sindaco. È un’opportunità storica per Como, per la sua squadra e per l’intera comunità”.
Più scettica la posizione di Europa Verde Como, che aveva già espresso solidarietà nei confronti del comitato cittadino. “La Soprintendenza pone dei limiti invalicabili. C’è stato un accomodamento non giustificabile che un po’ mi stupisce”, dichiara Elisabetta Patelli. “Non bisogna trascurare – conclude – neppure lo sbilanciamento tra pubblico e privato, a favore di quest’ultimo, e l’impatto che il progetto potrebbe avere sulla vita cittadina, in una zona in cui la viabilità è di per sé già fortemente congestionata”.
La rabbia dei cittadini
Non si è fatto attendere neppure il commento del comitato civico “Tutela della zona Stadio”. “Siamo rimasti sorpresi e sconcertati”, dichiarano i residenti. A essere presa di mira è l’altezza massima di 19 metri, ma anche l’arretramento di soli 6 metri, che – proseguono – “non ci pare assolutamente sufficiente a mantenere il cannocchiale visivo verso il Monumento ai Caduti”.
“A tali criticità – concludono dal comitato – si aggiungono perplessità in merito agli accordi economici, che appaiono eccessivamente favorevoli alla società e scarsamente vantaggiosi per l’amministrazione cittadina”.