(ANSA) – PRATO, 02 AGO – La procura di Prato ha fatto 11 richieste di rinvio a giudizio, a vario titolo, per i reati di omicidio colposo e disastro colposo a carico di amministratori pubblici e tecnici dei Comuni pratesi sull’alluvione del novembre 2023 che causò vittime allagamenti e danni ingenti. Il gup Marco Malerba ha fissato l’udienza preliminare per il 19 novembre. La richiesta di processo è stata depositata per l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, per l’allora vicesindaco e assessore alla Protezione civile Simone Faggi, per l’allora assessore all’Urbanistica Valerio Barberis. Richiesta di processo anche per il sindaco del confinante comune di Montemurlo, Simone Calamai, ancora in carica, e per l’assessora alla Protezione civile dell’epoca Valentina Vespi. Stesse accuse per dirigenti e funzionari dei due Comuni: Pamela Bracciotti e Sergio Brachi per Prato, Sara Tintori e Stefano Grossi per Montemurlo, oltre a Fabio Martelli, responsabile del Genio civile del Valdarno centrale, e Luca Della Longa, direttore del Quarto Tronco di Autostrade per l’Italia per il quale si ipotizza solo il disastro colposo. A firmare gli atti sono stati il procuratore capo Luca Tescaroli e i sostituti Valentina Cosci e Alessia La Placa. Chiesta sempre dalla procura l’archiviazione per quattro indagati: Alessandra Casali del Comune di Montemurlo, Giuseppe D’Elia di Società Autostrade, Iacopo Manetti e Nicola Giusti del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno. L’alluvione nel Pratese provocò due vittime: Antonio Tumulo a Prato, travolto dal torrente Bardena mentre era in auto, e Alfio Ciolini, annegato in casa per l’esondazione del torrente Bagnolo nel comune di Montemurlo. Ingenti anche i danni, stimati in milioni e milioni di euro. Numerosi gli episodi drammatici. Due persone si salvarono in extremis dopo essere rimaste intrappolate nei veicoli finiti nel fiume Bisenzio. (ANSA).