(ANSA) – PALERMO, 09 AGO – Ci sono sette indagati per la morte di Stefano Argentino, il ragazzo, reo confesso dell’omicidio della collega di Università Sara Campanella, che si è suicidato in carcere, a Messina, mercoledì mattina. La procura della città dello stretto ha notificato sette avvisi di garanzia in vista dell’autopsia sul corpo del ragazzo. Il 12 agosto il pm conferirà l’incarico al proprio consulente e gli indagati potranno nominare i propri tecnici che assisteranno agli esami autoptici, atti irripetibili. La procura di Messina vuole accertare se ci siano responsabilità nella morte del ragazzo che aveva manifestato più volte la volontà di togliersi la vita e per questo era stato sottoposto ad un regime di sorveglianza particolare. Poi, 15 giorni prima della sua morte, era stato riammesso alla detenzione ordinaria, tanto che condivideva la cella con altri detenuti. Argentino si è impiccato in cella (ANSA).
Come volevasi dimostrare, i carnefici pare abbiano più diritti delle loro vittime. Non si rispetta nemmeno la scelta di un colpevole di condannarsi da solo. E vedrete che arriverà anche un risarcimento per i familiari di costui. Come si è potuto permettere che il detenuto in questione si suicidasse? La povera Sara aveva diritto che il suo assassino venisse processato!; altrimenti che ci stanno a fare i giudici!. Idea: processiamo coloro che non hanno impedito all’imputato di sottrarsi al processo! Alla povera Sara, però, non gliene può importare de meno!!