(ANSA) – ROMA, 11 AGO – Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme del governo Plastic Free Onlus accoglie con favore il decreto-legge entrato in vigore sabato 9 agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli. La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18.000 euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata. "Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità – dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati – L’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume". (ANSA).
Se si dovessero sanzionare tutti coloro che buttano i mozziconi delle sigarette, si potrebbe ripianare il bilancio dello stato in pochi anni; ma, francamente, non mi è mai capitato di vedere applicata la normativa in materia. Il “lancio del mozzicone” pare faccia parte del rituale del fumatore. Chi non fuma, pertanto, oltre a subire il fumo passivo deve anche sopportare questo ulteriore inquinamento ambientale, che, oltre ad essere indecoroso, è anche nocivo. E’ come se il fumatore buttando il mozzicone marcasse il proprio territorio, come fanno molte altre specie animali in altro modo. Noi, però, siamo più evoluti, non è così? Questo rituale poteva essere tollerato in passato, quando non era stato ancora inventato il filtro in materiale sintetico, che procura danni ingentissimi all’ecosistema marino una volta che le acque superficiali convogliano tale materiale dal suolo su cui è stato gettato, per deflusso naturale, al mare. Come le plastiche, anche i filtri delle sigarette subiscono un certo tipo di trattamento dai flutti marini; un’azione soprattutto meccanica di sminuzzamento e sfilacciamento, ma non vengono decomposti. Così può capitare che qualche specie animale dotata di pinne, branchie tentacoli e quant’altro (sicuramente inferiore a quella umana quanto ad intelligenza), incautamente se ne cibi; confondendo le nostre plastiche ed i nostri filtri di sigaretta per qualcosa di naturale e commestibile. Poi arriva il pescatore (forse anche lui fumatore) che rifornisce i nostri mercati ittici di tanti tipi di pesce di cui siamo tanto ghiotti. Ebbene, molti di questi pesci si sono cibati delle nostre plastiche e dei nostri mozziconi di sigaretta. Quella che vi ho descritto si chiama “catena alimentare”. Buon appetito!, fumatori.