Sul lago di Ceresio come nei canali di Venezia. Dallo scorso 1° agosto, infatti, nel capoluogo veneto è entrato in vigore il nuovo sistema elettronico di controllo della velocità delle imbarcazioni, il cosiddetto “barcavelox”. In media, nei primi giorni, sono stati rilevati una trentina di superamenti della velocità al giorno. Il sistema, che funziona con un principio simile a quello utilizzato dal tutor in ambito autostradale, è stato sviluppato appositamente per la realtà veneziana e rappresenta un unicum nel panorama nazionale.
L’idea è seguita con curiosità anche da chi gestisce altre realtà. Tra i più interessati i vertici dell’Autorità di Bacino del Ceresio, Piano e Ghirla, che hanno manifestato – attraverso il direttore Maurizio Tumbiolo – l’intenzione di poter eventualmente portare il barcavelox sul Lago Ceresio.
Un incremento della vigilanza che andrebbe ad unirsi ai controlli della Guardia di Finanza, già e dotata di strumenti per il monitoraggio, che ha ulteriormente intensificato le verifiche soprattutto sotto costa, con il supporto dell’Autorità di Bacino.
Un’azione – quella della dotazione di un barcavelox – resa possibile dalle omologazioni in corso e dal coordinamento con le forze dell’ordine, in un contesto in cui il numero di unità nautiche, anche condotte senza patente, è in forte crescita. L’indirizzo è di andare a garantire la sicurezza della navigazione e tutelare gli utenti del lago, prevenendo incidenti e scorrettezze.
Attualmente l’autorità di bacino del Ceresio, Piano e Ghirla, ha stipulato convenzioni con il Reparto operativo aereo-navale della Guardia di Finanza, con i conduttori della Scuola Italiana Cani di Salvataggio e con le protezioni civili locali. A breve le convenzioni saranno estese alla Polizia di Stato e ai Vigili del Fuoco.
Sul fronte dei numeri i dati parlano di un incremento:+15% di targhe definitive rilasciate, circa 500 targhe turistiche solo nel 2025 e 60 targhe doganali speciali.