(ANSA) – ROMA, 17 AGO – "Pesanti disordini si sono registrati ieri sera e soprattutto nella notte nel carcere capitolino di Regina Coeli, dove prima alcuni detenuti della sesta sezione (142 in totale) hanno ritardato il rientro in cella e poi altri della terza sezione (che ne contiene 217) hanno lanciato contro i pochissimi operatori di Polizia penitenziaria in servizio le bombolette da campeggio che detengono e appiccato incendi. La situazione è in qualche modo rientrata e non senza immani difficoltà verso le ore 5.00, grazie all’intervento del comandante del reparto facente funzioni e di altri agenti richiamati dal riposo per dare manforte ai pochi presenti. Anche questa volta gli operatori, con competenza, professionalità e sacrificio e a loro esclusivo rischio e pericolo ci hanno messo una toppa, ma temiamo che in assenza di interventi risolutivi, non sempre potrà andare così". Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. "I disordini esplosi a Regina Coeli e il tragico aumento dei suicidi non sono emergenze isolate, ma il sintomo di un sistema carcerario che è completamente saltato. Nel Lazio il sovraffollamento medio sfiora il 145%, ben oltre la media nazionale del 132%, con punte impressionanti: Regina Coeli al 185%, Civitavecchia al 178%, Rieti al 174% e Latina al 171% . A fine giugno, secondo il Dap, il tasso regionale è ulteriormente salito al 148%; nove istituti su quattordici sono sopra il 150% di capienza . Non parliamo solo di numeri: si parla di vite compresse, di diritti negati e di dignità cancellata. Nella Casa Circondariale del Lazio si contano 6.710 detenuti, con un rapido incremento dall’inizio dell’anno ", afferma in una nota Emanuela Droghei, consigliera regionale del Partito Democratico. (ANSA).