Una pioggia di risorse, e non – si spera – risorse a pioggia: 721 milioni di euro sulla provincia di Como dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, declinazione italiana del “Recovery Fund” che punta a far risollevare l’Europa dopo l’epidemia di Covid.
Una sigla familiare, ormai entrata nel linguaggio quotidiano. Ma qual è l’impatto reale di questi finanziamenti sul territorio? A cosa servono? Dove vanno?
2.724 PROGETTI PER OLTRE 700 MILIONI
Grazie al portale OpenPnrr, iniziativa di OpenPolis, è possibile fare una sommaria sintesi. Capire cioè dove finiscono questi soldi e, prima ancora, quanti ne sono arrivati o ne arriveranno sul territorio.
Partiamo dal dato complessivo: in provincia di Como, ad oggi, al Pnrr sono collegati 2.724 progetti per un totale di 721 milioni di euro, il 21% dei quali pagati.
Dei 721 milioni di euro, 633.5 sono risorse Pnrr, mentre i restanti 87.7 milioni sono messi a disposizione tramite altri canali.
Il capitolo più finanziato è quello delle infrastrutture, dove al momento si concentra un terzo delle risorse: in altre parole, ogni tre euro in arrivo per i progetti Pnrr, uno viene speso in infrastrutture. Una macro categoria molto ampia, che comprende – ad esempio – anche gli investimenti sulla mobilità dolce e sull’efficienza energetica del patrimonio edilizio.
Il secondo capitolo è scuola, università ricerca, che assorbe circa un quarto delle risorse. Seguono – a distanza – transizione ecologica, con il 12%, poi salute, impresa e lavoro, inclusione socia
LE CATEGORIE
le, digitalizzazione e – fanalino di coda – cultura e turismo, ai quali è destinato meno del 2% delle risorse.
Il progetto più impegnativo alla voce “infrastrutture” è l’acquisto di autobus elettrici per sei milioni di euro.
Sul tema scuole, se escludiamo un maxi progetto su un Its che coinvolge territori di mezza Lombardia, il più costoso al momento è a Fino Mornasco, dove arriveranno 10 milioni di euro per demolire e ricostruire la scuola media statale Scalabrini.
Sul capitolo salute, il progetto più costoso è stato presentato dall’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia: 7 milioni per una serie di ammodernamenti tecnologici. Dalla cartella clinica elettronica alla logistica del farmaco, dall’accoglienza e logistica del paziente al server per la gestione delle immagini in sala operatoria.
In tema di transizione ecologica, il primato – 21 milioni di euro, quasi 14 da finanziare col Pnrr – spetta al massiccio intervento sulle reti idriche di 39 comuni nell’area sud-est della provincia.
Como, comune capoluogo della provincia, è coinvolto in 361 progetti legati al Pnrr che complessivamente cubano più di 143 milioni di euro. Anche i territori più defilati stanno comunque ricevendo risorse. La concentrazione dei progetti (vedi cartina sotto) è maggiore nella zona centrale e meridionale della provincia, ma – ad esempio – anche la Valle Intelvi non è esclusa dalla partita, essendo coinvolta in 165 progetti per quasi trenta milioni di euro.
