Numero delle classi, accorpamenti, manutenzione degli edifici, orientamento, dispersione scolastica. Sono i temi affrontati più spesso, quando si parla di scuola. Eppure, c’è un argomento di cui si parla ancora poco – o troppo poco. Un problema tutt’altro che risolto e che incide sulle fasce più fragili della popolazione scolastica.
E’ la copertura delle cattedre di sostegno, che – anche a Como – è estremamente difficile. Secondo la Cisl dei Laghi, in provincia di Como alle elementari, delle 268 cattedre di sostegno messe a disposizione, solamente 12 hanno trovato assegnazione, mentre 256 risultano ancora in attesa di copertura. Per quanto riguarda gli asili, su 11 posizioni disponibili, 6 sono state assegnate e 5 rimangono da coprire.
Non basta la “mini-call veloce”, la procedura straordinaria introdotta dal Ministero dell’Istruzione. “Nonostante gli sforzi – commenta il sindacato – diverse cattedre attendono ancora di essere assegnate”.
I problemi, spiega il segretario generale della Cisl Scuola dei Laghi Francesco Falsetti, sono due. Primo: l’offerta formativa per gli insegnati di sostegno è concentrata nel Meridione. Secondo: la retribuzione in relazione al costo della vita. Lo stesso stipendio al Nord o al Sud obbliga a stili di vita differenti e “questo elemento naturalmente influisce sulla disponibilità al trasferimento”, spiega Falsetti, che suggerisce di “valutare incentivi economici che tengano conto del costo della vita per chi accetta incarichi in zone con maggiore fabbisogno”.