(ANSA) – UDINE, 01 SET – Il Comitato per la Palestina Udine, comunità palestinese Veneto e Fvg, Calcio e Rivoluzione, Salaam Ragazzi dell’Olivo e Bds Italia, "non sono soddisfatti dell’ipotesi su cui la Figc starebbe ragionando, cioè devolvere l’incasso di Italia-Israele a organizzazioni umanitarie di Gaza o immaginare altri gesti concreti". Lo scrivono in una nota parlando di un’ipotesi "frutto della pressione dal basso che da oltre un anno e mezzo attraversa anche il calcio: migliaia hanno manifestato; in decine di stadi è apparso lo striscione Show Israel the Red Card e sono state sventolate bandiere della Palestina". Per le associazioni si tratta di "un tardivo tentativo di ripulirsi la coscienza senza prendere posizione e per alleggerire la pressione delle tifose e dei tifosi solidali con la Palestina". Per i firmatari, la tragedia di Gaza "non è una catastrofe naturale né una emergenza da tamponare con la beneficenza, ma il frutto di un progetto coloniale e genocida portato avanti da Israele con il sostegno anche delle potenze occidentali e la complicità del mondo del calcio". Tra le richieste alla Figc: "interrompere ogni rapporto sportivo con Israele e rifiutare di giocare contro Israele o club israeliani, in particolare l’8 settembre e il 14 ottobre; far proprio l’appello dell’Associazione Allenatori Italiana Calcio, avanzando a Fifa e Uefa l’esclusione di Israele da ogni gara. "Il 14 ottobre saremo a Udine per mostrare il cartellino rosso a Israele e dimostrare che il mondo del calcio è al fianco della Palestina", hanno annunciato. (ANSA).