“La scuola di via Perti non chiuderà ma avrà una prima elementare da 7 alunni. La seconda e la terza ne contano 16 ciascuna mentre la quarta e la quinta 12 ognuna. Tre aule su cinque non raggiungono il numero minimo di studenti, che è 15, e tutto il plesso ospiterà 63 bambini. Se questa è una vittoria…”. Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, parte dai numeri per rispondere a chi in queste ore sta attaccando l’amministrazione comunale che ha annunciato le nuove chiusure per l’anno scolastico 2026/2027, previste dal piano di razionalizzazione, tra cui lo stop alla storica scuola “Corridoni” di via Sinigaglia. Rispetto a questo plesso si stanno già muovendo le contromosse a partire dalle famiglie che, come accaduto per l’infanzia di via Volta e la primaria di via Perti e prima ancora per il nido di via Passeri, con ogni probabilità andranno per vie legali, presentando ricorso.
Il Comitato “Como a Misura di Famiglia” dopo aver chiesto nuovamente Palazzo Cernezzi di aprire un dialogo, sollecitando il confronto con tutte le parti coinvolte, ha messo nero su bianco in un comunicato che “come avvenuto in passato sosterrà tutti coloro che vorranno in primis approfondire ed eventualmente poi far valere i propri diritti nei confronti – si legge testualmente nella nota – di questa politica miope e non condivisa, con forme di proteste e iniziative amministrative o nelle sedi opportune se necessario”.
La replica del sindaco
“Prego, procedano, e la giustizia faccia il suo corso” dice ancora Rapinese che aggiunge riferendosi a via Perti: “Faccio i complimenti al Comitato che ha vinto una grande battaglia, lasciare aperta la scuola meno popolata d’Italia, mi risulta che ci siano i figli dei ricorrenti, se questo è quello che sognavano per loro, e cioè lasciarli da soli in una struttura diroccata, significa che vogliamo proprio cose diverse. Quell’edificio occupato da 63 bambini dovrà essere riscaldato interamente, il personale sarà a pieno regime e non mancheranno problemi di condivisione degli spazi-palestra con altri plessi come quello di via Brambilla. Ci saranno disagi e costi non indifferenti. Ricordo a tutti gli starnazzanti in circolazione – dice il sindaco con queste stesse parole – che mentre loro fanno bla bla la giunta di Rapinese ha completato la messa a norma della terza scuola comasca, la “Foscolo”, dopo un intervento da un milione e 700mila euro e proseguono i lavori in via Giussani che ha già alcuni spazi nuovissimi. Mentre loro parlano e mandano i bambini in edifici-catapecchia noi stiamo colmando 30 anni di ritardo”.
Peraltro la scuola di via Perti è stata scelta per l’inaugurazione del nuovo anno il prossimo 12 settembre. “Così potremo contarci e sarà evidente che non si può parlare di vittoria” sottolinea infine il primo cittadino. Poi se chiuderà o meno in futuro a questo punto si vedrà. Intanto in consiglio comunale, entro fine mese, approderà il piano presentato ieri.