“In provincia di Como si contano 1.300 alloggi pubblici vuoti”.
Parla di “emergenza abitativa” la Uil Lombardia: il sindacato scrive al presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca, e ai sindaci dei maggiori Comuni del territorio. “Oltre 1.300 alloggi pubblici vuoti (tra immobili Aler e comunali), e un canone medio per un appartamento di 100 metri quadrati che supera i 1.400 euro. Questo problema si è trasformato in emergenza – scrive la Uil –. L’obiettivo è considerare il patrimonio immobiliare inutilizzato non come un dato statistico, ma come una risorsa concreta per la comunità”.
Il sindacato spiega che, secondo la stima dell’ex presidente di Istat Gian Carlo Blangiardo, entro il 2029 il Lario perderà circa 15.000 persone in età lavorativa, mentre i bollettini mensili Excelsior di Unioncamere segnalano un divario tra domanda e offerta di lavoro del 55%. “La conseguenza – continua la Uil – è che settori strategici come scuola, sanità ed edilizia faticano a reclutare e trattenere personale qualificato, con ricadute immediate sui servizi ai cittadini e sul funzionamento dell’economia locale”.
Nella lettera il sindacato proporne una serie di iniziative: accordi territoriali di canone concordato per tutti i Comuni, accompagnati da incentivi fiscali e riduzioni IMU per i proprietari, riqualificazione degli immobili pubblici e sociali sfitti, istituzione di un fondo di garanzia per l’affitto. E ancora, una regolamentazione degli affitti brevi per preservare abitazioni a lungo termine e la creazione di un’anagrafe pubblica aggiornata degli immobili sfitti. “La difficoltà di trovare una casa stabile – conclude Dario Esposito, coordinatore della Uil del Lario – non è solo un problema sociale: mette in crisi il funzionamento dei servizi“.