Chiusura della scuola “Corridoni” di via Sinigaglia: in programma la prima manifestazione di protesta. L’appuntamento è per sabato 6 settembre alle 11 davanti all’ingresso di via Sinigaglia. L’organizzazione parte da Fratelli d’Italia che però sottolinea che si tratta di una mobilitazione, senza bandiere e senza simboli di partito, che sarà aperta a tutti: genitori, residenti, insegnanti, personale scolastico, associazioni, partiti e semplici cittadini. Un momento di confronto – viene precisato – che nasce dal basso e che ha un obiettivo chiaro: “difendere un presidio educativo e sociale che da decenni rappresenta un punto di riferimento insostituibile per l’intero quartiere”.
“Una manifestazione pacifica e civile – viene sottolineato nella nota di Fratelli d’Italia – contro la decisione dell’amministrazione comunale di chiuderne le porte. La chiusura della scuola di via Sinigaglia sarebbe un errore gravissimo, con ricadute negative non solo sugli studenti e sulle famiglie coinvolte, ma sull’intera comunità comasca. Non si tratta di un semplice edificio – si dice infine – ma di un luogo che custodisce memoria, identità e futuro della città”.
La nota termina con l’invito, a chi non condivide la politica di chiusura del sindaco, a partecipare al presidio: “Per far sentire – si legge in conclusione – la propria voce e ribadire insieme che una scuola vale più di qualsiasi autosilo”.
L’annuncio della chiusura è arrivato lunedì scorso direttamente dalla giunta cittadina. Sindaco e assessori alla partita, in un incontro con la stampa, hanno annunciato i prossimi passi nell’ambito del piano di razionalizzazione della rete scolastica di Como che prevede lo stop all’attività dall’anno scolastico 2026-2027 all’asilo di Como Sole, alla primaria di Ponte Chiasso (come già annunciato in passato) e appunto alla primaria di via Sinigaglia. Una decisione, che trova le sue radici nei numeri degli iscritti, sempre in calo, e nei costi di gestione di edifici ormai sempre più vecchi e dispendiosi dal punto di vista energetico, che ha immediatamente innescato il caos tra le famiglie e le roventi reazioni – bipartisan – dal punto di vista politico.

I genitori dei bambini saranno presenti sabato come spiega il presidente del consiglio d’istituto Simone Molteni in un video.
La solidarietà dei genitori di via Perti e via Volta
Alle famiglie degli alunni della scuola esprimono solidarietà mamme e papà della primaria di via Perti e dell’Infanzia di via Volta (molti dei quali si sono riuniti nell’associazione Nova Como) che, dopo una lunga battaglia legale, hanno gioito alla sentenza del Tar e hanno visto, almeno per ora, le due sedi rimanere aperte. “E’ il risultato – scrivono in una nota – di una comunità che ha scelto di difendere il diritto all’istruzione, la continuità didattica e la qualità della vita dei quartieri”. “Nonostante le dichiarazioni del sindaco Rapinese e gli epiteti offensivi alle famiglie – si legge – va riconosciuto il merito di aver difeso i propri quartieri e il futuro dei bambini”. Per questo il primo giorno di scuola, il 12 settembre, in via Perti e in via Volta l’associazione consegnerà un simbolo di resilienza civica alle due scuole. L’invito è aperto a tutti.
A questo appuntamento, ma prima ancora alla manifestazione di questo sabato, ha già confermato la propria presenza il PD comasco: “Servono condivisione, programmazione, rispetto. Serve soprattutto credere nel futuro, di Como e della sua comunità” ha scritto sui social il segretario cittadino Daniele Valsecchi.