Il problema dei buttadentro – i promoter più o meno abusivi che accalappiano i turisti di fronte al Lago di Como – sembra tutt’altro che risolto. Nonostante la battaglia ingaggiata dal sindaco di Como Alessandro Rapinese a suon di ordinanze e multe, gli scocciatori del waterfront continuano nella loro attività.
“Vuoi il giro in barca? Vuoi un pranzo sul lago?”, chiedono agli avventori. Non basta il multone da 250 euro per scoraggiare chi, evidentemente, con qualche buon cliente “alza” ben più dell’importo della sanzione. Anzi, secondo la segnalazione di un residente a EspansioneTV, multe e sanzioni avrebbero fatto diventare i buttadentro più insistenti e sgarbati.
“Vivo in zona Sant’Agostino e i buttadentro continuano a esserci come prima – scrive il cittadino – solo che ora lo fanno mentre camminano. Il che è ancora più fastidioso, perché ti vengono dietro. E se gli dico “ma non vi avevano proibito?” Mi rispondono pure male e rischio di essere menato. E’ una vera vergogna essere aggredito (per ora) verbalmente se si fa un’osservazione che sono fuorilegge”, conclude il cittadino, che chiede un presidio fisso, perché “500 euro di multa equivalgono a un’ora di noleggio abusivo”.
La lotta ai buttadentro nelle località turistiche non è solamente un pallino del sindaco di Como. Anche sul Lago di Garda, ad esempio, a Torri di Benaco, è stato messo al bando il volantinaggio selvaggio davanti a locali, con multe fino a 500 euro per ogni buttadentro.