Botta e risposta al vetriolo tra Comune di Como e sindacati sui dipendenti di Palazzo Cernezzi. Al centro due questioni principali: da una parte la cancellazione di 22 posizioni di Elevata qualificazione, cioè funzionari con compiti di alta responsabilità, dall’altra l’adozione del nuovo codice di comportamento per i lavoratori.
Per la prima questione Cgil, Cisl e Uil parlano di “decisione presa senza alcun preventivo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e senza un confronto con i lavoratoti” oltre che “di riorganizzazione che incide sulla vita professionale in un contesto già segnato da carenze di organico”. Il secondo tema riguarda, appunto, il nuovo codice di comportamento, la richiesta, definita “inaccettabile”, di comunicazione dell’appartenenza dei dipendenti ad associazioni o organizzazioni. “Un atto di vessazione amministrativa – scrivono – privo di solide motivazioni normative e contrattuali potenzialmente in contrasto con i principi costituzionali”. Per questo ne viene richiesta l’immediata sospensione e la revoca oltre alla cancellazione di eventuali dati già raccolti. Anche perché – si dice ancora – “non vengono attribuiti alla singola amministrazione poteri illimitati”. “Il rispetto delle persone e delle relazioni sindacali non è una formalità”.
Non si fa attendere la replica del sindaco. “Per le 22 posizioni non c’era obbligo di preavviso – spiega Alessandro Rapinese – andremo a rifare il regolamento, andremo a cambiare le responsabilità di queste figure per alleggerire i dirigenti e di pari passo adegueremo gli stipendi”.
per quanto riguarda il secondo tema il primo cittadino replica: “Il codice di comportamento era già obbligatorio da tempo, abbiamo fatto tutti i passaggi necessari in modo trasparente e ora stiamo applicando e rispettando la normativa se per i sindacati la legge è un problema non so cosa dire”.
“Quel che mi sento di dire – da assessore al personale prima che da sindaco – è che abbiamo fatto ordine. Oggi poi l’ultimo atto, la nuova partizione degli incarichi dei dirigenti (che sono 13 in totale) sulla base delle necessità in funzione delle performance che l’ente vuole ottenere ci fa viaggiare in un’ottica di sempre maggiore efficienza e produttività”.