Approvati un anno fa dalla prefettura di Como, gli autovelox fissi fortemente voluti dal sindaco Alessandro Rapinese potrebbero non arrivare mai sulle strade del capoluogo lariano. L’iter, avviato nel 2023, rischia di concludersi con un nulla di fatto e l’installazione degli apparecchi è al momento rinviata a data da destinarsi.
Nell’aprile scorso, il sindaco aveva ipotizzato tempi lunghi, un anno o 18 mesi per l’attivazione degli autovelox fissi. Ma ora lo stesso primo cittadino ha spiegato che gli apparecchi potrebbero non arrivare mai.
Gli impianti dovrebbero essere installati in cinque vie comasche: via Napoleona, via Varesina, via Canturina, via Pasquale Paoli e viale Innocenzo XI, strade trafficate e sulle quali si registra un tasso di incidentalità più alto rispetto alle altre.
Al termine di un iter complesso e accompagnato da pesanti polemiche, il prefetto Andrea Polichetti, un anno fa, a pochi giorni dalla fine del suo incarico sul Lario, aveva firmato il decreto che autorizza l’installazione dei rilevatori di velocità nelle cinque vie del capoluogo. Prima di procedere al via libera, la prefettura aveva atteso la pubblicazione ufficiale del nuovo decreto voluto dal ministro Matteo Salvini, per accertare che il dossier di Palazzo Cernezzi fosse in linea anche con le più recenti indicazioni. Ora il nuovo colpo di scena.