Nuovo scontro in consiglio comunale tra sindaco e PD. Nella seduta di ieri è stata approvata, in prima lettura, la modifica dello Statuto del Comune di Como (documento fondamentale che definisce l’organizzazione, le competenze, i principi e il funzionamento dell’ente). Non essendo stato raggiunto il voto favorevole dei 2/3 dei consiglieri, saranno necessarie altre due votazioni a maggioranza assoluta. Ma le modifiche, spiegate dal sindaco Alessandro Rapinese in aula, il PD esprime una serie di critiche su un tema in particolare.
“La modifica più rilevante, oltre alla abolizione delle consulte, che sono luoghi di incontro e di confronto con le realtà associative della città, è quella relativa alla normativa sui referendum per la quale è stato in particolare previsto che il giudizio sull’ammissibilità del referendum sarà di competenza esclusiva del consiglio comunale e non di un organo indipendente come da noi proposto”. Spiega Stefano Legnani, consigliere comunale dem.
“Essendo la decisione sull’ammissibilità del referendum una valutazione di legittimità, e quindi esclusivamente tecnica – aggiunge – è del tutto inaccettabile che venga affidata ad un organo politico; come se a livello nazionale il giudizio di ammissibilità del referendum fosse del Parlamento e non della Corte Costituzionale, come prevede la legge”.
“Poiché i referendum non sono mai proposti dalla maggioranza, che avendo i voti in aula, non ha necessità di ricorrere alla consultazione popolare, non bisogna essere profeti – dice ancora Legnani – per immaginare che tutte le future richieste di referendum, saranno dichiarate inammissibili dal Consiglio Comunale, costringendo i promotori a ricorrere al TAR contro la decisione. Tutto ciò è grave perché erode i principi fondamentali dell’ordinamento democratico. E’ come se in una partita di calcio una delle due squadre in campo facesse anche da arbitro. Ma questa è la democrazia di Rapinese che abbiamo ormai imparato a conoscere da tempo: un uomo solo al comando che stabilisce le regole e poi giudica anche sulla loro applicazione; idea di democrazia alla quale però non ci rassegnano e che non ci stancheremo di contrastare”.
Durante la seduta e la discussione sugli emendamenti lo stesso sindaco, respingendoli a nome della giunta, ha sottolineato: “Il fatto che vogliate sostenere che ho un problema con i referendum è esso stesso un problema, forse non vi ricordate quante firme ho raccolto in passato, passando in rassegna condominio per condominio di questa città, e forse non ricordate nemmeno quanti referendum mi avete bocciato in passato”. E ancora in un altro passaggio ha aggiunto: “Passerà non con i 2/3 ma con la maggioranza assoluta e sarà legge, quello che diciamo, facciamo. la modifica ci sarà perchè lo vogliamo noi. Punto”.