(ANSA) – TARANTO, 25 SET – "La petroliera Seasalvia, attesa a Taranto per rifornirsi di 30mila tonnellate di greggio destinate all’aviazione militare israeliana, non entrerà in porto". Lo ha annunciato l’Usb al termine del presidio che si è svolto ieri sera davanti all’ingresso del porto mercantile, insieme a numerose realtà sociali come movimento Taranto per la Palestina, Cobas, Giustizia per Taranto e Comitato Cittadini, Lavoratori Liberi e Pensanti. "Fermare la nave significa fermare la logistica di guerra che alimenta il massacro del popolo palestinese", hanno dichiarato i promotori. A informare i manifestanti dello stop, secondo quanto riferisce l’Unione sindacale di base, "è stato il comandante della Capitaneria di porto, comunicando l’annullamento delle autorizzazioni per l’attracco deciso dall’Eni, responsabile dell’area di ormeggio e delle operazioni di carico. Resta incerta – si aggiunge – la nuova destinazione della nave e il timore che possa completare la missione altrove". Sarà "fondamentale mantenere alta l’attenzione a Taranto e in tutti gli snodi logistici del Paese", osserva l’Usb, richiamando "l’esempio dei portuali di Genova, Livorno e Ravenna", già mobilitati da tempo contro i traffici bellici. Un impegno che si lega allo sciopero generale del 22 settembre scorso. "Blocchiamo tutto è l’impegno che abbiamo preso. Anche Taranto ieri ha fatto la sua parte", conclude la nota. (ANSA).