(ANSA) – CATANIA, 04 OTT – "Purtroppo innumerevoli episodi di abbandono dei rifiuti, la nascita incontrollata di micro discariche, lo spostamento ingenuo di rocce per disegnare scritte e cuori ci hanno costretto a predisporre, da oggi, l’accesso regolamentato". Lo afferma l’imprenditore Francesco Russo Morosoli, patron della Funivia dell’Etna, sul ticket di cinque euro messo per l’accesso ai Crateri Silvetri nella zona del rifugio Sapienza. Biglietto d’accesso che non vale per i residenti in Sicilia. "I Crateri Silvestri – spiega Morosoli – sono stati acquistati dal mio gruppo imprenditoriale nel lontano 1997, un’acquisizione avvenuta dal fallimento della società denominata Montenero. È proprietà privata. Non è dunque un’area demaniale, non persiste una concessione, non è zona di massima tutela, che però noi abbiamo il dovere di preservare e tutelare". "Già nel mese di aprile – precisa il patron della Funivia dell’Etna – avevamo predisposto un presidio che servisse a garantire l’incolumità dei turisti, informando tutti gli operatori e gli accompagnatori che, di lì a poco tempo, l’accesso sarebbe stato regolamentato. Non comprendiamo quindi le affermazioni lette sui social relative alla mancata informazione, né la sorpresa legata alla richiesta di un contributo economico. Peraltro, per tutti i residenti in Sicilia l’accesso è gratuito. Chi viaggia con frequenza – sottolinea Morsoli – è consapevole che i siti naturalistici, nel resto del mondo, prevedono l’ingresso a pagamento. Ci sembra più un pretesto da parte di chi, per amore del suo ritorno economico, vendeva a caro prezzo ai turisti un’escursione in casa d’altri e adesso deve pagare 5 euro". "Per la valorizzazione e per una migliore fruizione – precisa l’imprenditore – il sito è stato anche oggetto di approfonditi studi realizzati con l’università di Catania, confluiti poi nell’innovativo progetto, unico in Italia, di un Living lab che in versione esecutiva è stato depositato, il 27 novembre del 2023, al Parco dell’Etna per un suo eventuale coinvolgimento operativo, le relative autorizzazioni e le opere di adeguamento e abbattimento delle barriere architettoniche, ma che a oggi non risulta neppure istruito. "Ci teniamo a sottolineare – conclude l’imprenditore – che è un contributo economico, esiguo, al servizio degli stipendi, delle brochure informative, del materiale di divulgazione scientifica, panche, cestini e di chi giornalmente si occupa di ripulire l’immondizia lasciata sul posto". (ANSA).