“Su caccia e montagne lombarde finalmente regole coerenti con la legge nazionale”. “Per la Regione Lombardia la priorità e la caccia e non sanità, casa o trasporti”. Scontro a distanza tra il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Anna Dotti e la presidente onoraria dei Verdi della Lombardia Elisabetta Patelli. Un botta e risposta acceso dall’approvazione di un progetto di legge sul tema, il numero 134.
Anna Dotti
“Il testo recepisce le modifiche introdotte dalla legge nazionale sulle zone montane, eliminando il divieto di caccia sui valichi montani interessati dalle rotte migratorie – spiega Anna Dotti – e sostituendo un comma ormai superato della legge regionale del 1993. In questo modo, il Pdl elimina ogni incertezza normativa e restituisce un quadro chiaro ai cacciatori lombardi, tutelando la tradizione venatoria e il patrimonio faunistico”.
“La legge consente alla Regione di istituire formalmente Zone di Protezione Speciale (ZPS) secondo la rete Natura 2000, ove necessario, valorizzando la montagna e le comunità locali – aggiunge Anna Dotti – Offriamo certezza e chiarezza a un mondo che da tempo chiedeva regole semplici e coerenti. La caccia, praticata nel rispetto delle norme, è parte della nostra cultura e della vita delle comunità locali, e merita una disciplina priva di ambiguità”.
Elisabetta Patelli
Opposta la visione dell’esponente dei Verdi. “La legge riapre la caccia sui valichi montani, cancellando la tutela dei corridoi ecologici usati dagli uccelli migratori durante i loro lunghi viaggi tra Europa e Africa – attacca Elisabetta Patelli – Una decisione in contrasto con la sentenza del Tar del maggio scorso e con le direttive europee sulla biodiversità, che mette a rischio specie già in declino”.
“Ancora una volta – aggiunge Patelli – il Consiglio regionale si mostra ossessionato dalla caccia, mentre la Lombardia affronta emergenze sociali e ambientali vere: alluvioni, frane, dissesto, povertà abitativa e crisi climatica”.