Anime e colori politici diversi uniti dallo stesso obiettivo: dire “no” alla Pedemontana che attraversa, da ovest a est, tutta la Brianza. Sindaci, ambientalisti e semplici cittadini: un appello comune, il loro, per scongiurare l’ennesimo pedaggio sulle strade lombarde. Un’infrastruttura, quella voluta da Regione Lombardia, definita “sbagliata”.
Spreco di risorse pubbliche, più costi per gli automobilistiche e danni ambientali: le polemiche contro le nuove tratte di Pedemontana
Una protesta bipartisan contro la cosiddetta tratta “D Breve”, un progetto che – vale la pena ricordarlo – deve ancora entrare nel vivo ed è ancora in fase di approvazione, ma che attraverserebbe tutto il Vimercatese.
Amministratori locali e comitati, uniti, per ribadire il loro netto “no” anche verso i cantieri già avviati, cioè la tratta C e la B2. Quest’ultima, in particolare, condizionerebbe (e non poco) gli spostamenti dei comaschi. Prevede, infatti, l’introduzione di un pedaggio sulla Milano-Meda, un’arteria fondamentale per il territorio e da sempre gratuita. Un tratto di strada che attraversa comuni della provincia di Monza e Brianza, ma su cui ogni giorno viaggiano i pendolari comaschi che vivono nei comuni limitrofi. Una scelta che graverebbe fortemente sulle tasche degli automobilisti, senza contare le significative ricadute viabilistiche su altre zone –soprattutto del Marianese e del Canturino – di per sé già particolarmente trafficate e dove la viabilità è spesso fragile e precaria. La tratta C, invece, comincia dall’interconnessione con la Milano – Meda nel comune di Cesano Maderno e prosegue fino all’interconnessione con la tangenziale Est a Usmate Velate, passando per una zona ricca di insediamenti, aree di pregio naturalistico e numerose aree agricole.
Cantieri onerosi, non c’è dubbio, che richiedono un investimento di risorse pubbliche non di poco conto e che, sostiene la politica locale, potrebbero essere indirizzate per potenziare infrastrutture come la Milano-Meda e la trafficatissima tangenziale Est, senza tralasciare il trasporto su ferro, con il prolungamento della metropolitana fino a Monza e da Cologno Monzese a Vimercate. Nella sua versione completa, l’intera infrastruttura richiederebbe uno sperpero di risorse pubbliche pari a 5 miliardi di euro e graverebbe fortemente sulle tasche dei singoli automobilisti. Addirittura 20 euro di pedaggio per l’intera tratta, da Lentate a Vimercate. Lo spiega proprio il sindaco di Vimercate, Francesco Cereda.