(ANSA) – NAPOLI, 06 OTT – C’era ogni tipologia di scarto, anche filtri olio e parti di batterie esauste, nel corposo carico di rifiuti dirtti in Turchia sequestrati nel porto di Napoli dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico. Si tratta della prima operazione – come spiegano i militari dell’arma in un comunicato – messo a segno dopo la firma del nuovo decreto che ha introdotto specifici aggravamenti di pena in presenza di ipotesi di reato previste dal Testo Unico Ambientale. Complessivamente i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Napoli hanno messo i sigilli a ben 370 tonnellate di scarti provenienti prodotti da una società di Caivano (Napoli), destinati a un’acciaieria turca, quale materiale per la fusione in altoforno. I militari, con il supporto dell’Arpa Campania, accertavano che i rottami, frammisti a rifiuti solidi urbani e rifiuti pericolosi (filtri olio, parti di batterie esauste, legno, gomma, poliuretano, schede elettroniche, parti meccaniche di veicoli non bonificati, parti di biciclette, elementi combusti, elementi metallici ossidati, pneumatici, telai di biciclette, imballaggi metallici contenenti residui di oli e/o grasso, cavi elettrici), erano accompagnati da falsa documentazione attestante inesistenti attività di trattamento/recupero. (ANSA).