“Noi abbiamo un accordo con Gravedona che ci fornisce medici, possono essere medici loro o delle cooperative. Il tema nostro è uno: garantire la continuità del pronto soccorso a Menaggio. Questa è l’unica soluzione. L’alternativa è sempre la stessa: si chiude”. Il direttore generale dell’Asst Lariana Luca Stucchi, a margine dell’inaugurazione del Centro diurno all’Hospice “Felice Villa” di Mariano Comense, non ha usato mezzi termini per spiegare la situazione dell’ospedale di Menaggio, per il quale nei mesi scorsi è stato annunciato il piano che apre all’ingresso dei privati. Non vede altre soluzioni possibili neanche l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, oggi in visita a Mariano. “Mettiamo da parte l’ipocrisia – ha detto Bertolaso – Se i medici non ci vogliono andare perché guadagnano poco o hanno una situazione di disagio, è chiaro che ci dobbiamo rivolgere al privato. Se c’è qualcuno che ha una soluzione diversa si faccia avanti”.
L’assessore ha sottolineato ancora una volta le difficoltà specifiche del territorio lariano, al confine con quello svizzero. “Siamo impreparati di fronte al fenomeno dell’abbandono da parte di medici e infermieri. – ha dichiarato – Alla base di tutto c’è un problema economico. Un infermiere attraversa il confine e va a Lugano per prendere uno stipendio tre volte superiore a quello che prende in Italia. Non siamo competitivi. Questa è la situazione attuale. Gli stipendi degli infermieri e dei medici che lavorano nel Servizio sanitario nazionale sono ridicoli”.
La strategia che la Regione sta mettendo in campo per sopperire alla carenza del personale sanitario prevede anche l’arrivo di infermieri dall’estero.