Processo al via in tribunale a Como per i sette operatori sanitari accusati di maltrattamenti sugli anziani ospiti della casa di riposo Sacro Cuore di Dizzasco che erano stati arrestati nello scorso mese di febbraio dai carabinieri. Tutti, come hanno chiesto sono stati ammessi al giudizio abbreviato. La nuova udienza è stata fissata per il 20 gennaio del prossimo anno. Prima della scadenza non è esclusa la possibilità di raggiungere un eventuale accordo per i risarcimenti e il patteggiamento.
I sette operatori, che attualmente sono agli arresti domiciliari, sono comparsi davanti al giudice Maria Elisabetta De Benedetto, personalmente o rappresentati dai loro legali. Cinque delle presunte vittime dei maltrattamenti si sono costituite parti civili nel procedimento.
Accolta anche la richiesta di costituirsi parte civile del sindacato dei pensionati della Cgil di Como e della Lombardia. Mattia Bianchi, l’avvocato di uno dei sette operatori ha formulato un’opposizione all’ingresso nel processo dei sindacati, tesi sostenuta da altri difensori. Il giudice ha deciso comunque di accogliere la richiesta dei rappresentanti dei pensionati. “Siamo soddisfatti che la nostra richiesta sia stata accettata” ha commentato Marinella Magnoni, segretaria generale dello Spi Cgil di Como, «ciò che è emerso dagli atti è qualcosa di indicibile e vergognoso, fatti che hanno profondamente turbato l’intero territorio. Abbiamo completa fiducia nella giustizia che, siamo certi, farà il suo corso».
I carabinieri della compagnia di Menaggio, con i colleghi del nucleo investigativo del comando provinciale di Como avevano eseguito le misure cautelari dopo sei mesi di indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alessandra Bellù. Agli operatori, cinque donne e due uomini, sono contestati episodi di continue percosse, ingiurie e violenze verbali e fisiche agli ospiti della casa di riposo. Le indagini hanno permesso di raccogliere testimonianze video e intercettazioni audio e video che documenterebbero l’esistenza di violenze sistematiche.