(ANSA) – MILANO, 09 OTT – "Conosco La Russa da circa vent’anni e ci siamo frequentati costantemente, siamo diventati amici di famiglia, almeno fino a quando non è stata pubblicata la notizia del mio coinvolgimento nel presente procedimento, ciò perché lui è convinto erroneamente che io avessi dato ai giornalisti notizie su suo figlio. Preciso che non ho fatto mai nulla contro Ignazio La Russa o suo figlio". Lo ha messo a verbale due giorni fa, davanti ai pm della Dda di Milano e della Dna, Enrico Pazzali, l’ex presidente della Fondazione Fiera Milano ed ex titolare dell’agenzia investigativa Equalize, interrogato dopo la chiusura del primo filone della maxi inchiesta sulle presunte cyber-spie e sui dossieraggi illegali. "Sono particolarmente dispiaciuto del fatto che La Russa abbia voluto interrompere i rapporti con me – ha aggiunto Pazzali – perché io non ho fatto nulla contro di lui e anzi quello di cui eventualmente mi potevano accusare sarebbe stato un intervento a suo vantaggio e non contro". Nel verbale, che riassume oltre 10 ore di interrogatorio, Pazzali parla di quelle ricerche, emerse dagli atti dell’inchiesta, sul presidente del Senato e sui figli Geronimo e Leonardo. Pazzali ha spiegato che il 19 maggio 2023 aveva incontrato Ignazio La Russa "per la prima volta dopo la sua elezione" e in quella "occasione decidemmo di organizzare una cena con le nostre famiglie e quella di Attilio Fontana". Sempre quel giorno, dopo l’incontro, stando alla versione di Pazzali, negli uffici di Equalize "personale di Mercury stava testando la piattaforma Beyond", un aggregatore di dati, e "chiesi di inserire alcuni nominativi, fra cui quelli di Geronimo La Russa, Leonardo La Russa e Ignazio La Russa, in relazione alla natura di ‘persona esposta politicamente’ del presidente del Senato". Nel lungo verbale Pazzali ribadisce più volte che lui non sapeva che Carmine Gallo, l’ex superpoliziotto morto a marzo, e Nunzio Samuele Calamucci, esperto informatico, si sarebbero avvalsi di accessi abusivi alle banche dati. E sempre nell’interrogatorio l’ex manager risponde a molte domande su suoi rapporti con vertici istituzionali, giudiziari e delle forze dell’ordine. (ANSA).