Una mostra storica per il Giubileo 2025. È stata presentata a Palazzo Cernezzi la collezione “Paolo Giovio e i ritratti senza tempo”. Per la prima volta esposte tutte le opere originali della collezione gioviana della Pinacoteca civica di Como, accanto ai prestiti dei musei e dei privati in una mostra evocativa del primo Museo moderno. L’esposizione, a cura dello storico dell’arte Bruno Fasola, sarà visitabile da venerdì 24 ottobre 2025 e proseguirà fino all’8 febbraio 2026. Quasi quattro mesi in cui poter ammirare, nel cuore di Como, una grande mostra dedicata a Paolo Giovio, umanista, vescovo, medico e storico, nonché ideatore della più ambiziosa galleria di ritratti del Rinascimento europeo. La Pinacoteca civica di Como si prepara così a celebrare uno dei suoi più illustri concittadini.
La mostra dedicata a Paolo Giovio alla Pinacoteca civica di Como
“La valorizzazione del patrimonio culturale comasco è il faro che ha guidato ogni singolo intervento sui beni dei cittadini comaschi”, sottolinea il sindaco Alessandro Rapinese. “Quando mi sono insediato ho trovato un patrimonio con un potenziale immenso ma svilito e umiliato – prosegue il primo cittadino – Oggi, dopo tre anni di duro lavoro, guardo con orgoglio a ciò che è diventata la Pinacoteca e a ciò che potrà essere nei prossimi anni: un serio modello di gestione e valorizzazione culturale a servizio della comunità”.
“Questa esposizione rappresenta il giusto connubio tra la tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio museale e la sua restituzione al pubblico. Un momento, questo, in cui dobbiamo essere fieri della ricchezza del patrimonio culturale cittadino e della sua comunità che sta vivendo una nuova primavera, nel riaffezionarsi ai propri musei”, è il commento di Enrico Colombo, assessore alla Cultura.
“Paolo Giovio – spiega il curatore della mostra, Bruno Fasola, si procurò i ritratti richiedendoli ai suoi protettori, ai personaggi che conobbe personalmente, uomini politici, ecclesiastici, uomini di cultura e agli artisti che conosceva personalmente come il Vasari, di cui fu ispiratore nella compilazione delle Vite”. “Più che la qualità artistica del ritratto, che comunque non mancò di esser presente nella collezione, a Giovio interessava che il ritratto fosse veritiero – sottolinea Fasola – Egli cercava la “vera imago” del personaggio rappresentato e si documentava, per quanto possibile, sulla provenienza della fonte da cui era tratto il ritratto, quando non era stato realizzato dal vero”.

Il percorso espositivo
L’allestimento è pensato appositamente per dialogare con il visitatore e coinvolgerlo. Il percorso espositivo, articolato nelle sale del piano nobile della Pinacoteca, propone un’esperienza coinvolgente: quattro sale tematiche metteranno in dialogo i ritratti. Il salone centrale ospiterà un’installazione multimediale che permetterà al pubblico di “varcare la soglia del tempo” per incontrare idealmente Paolo Giovio e i personaggi della sua collezione. Lo spazio Campo quadro offrirà strumenti interattivi di approfondimento storico e biografico.
All’ingresso della mostra, un’installazione interattiva aspetterà i visitatori per una trasformazione sorprendente: basterà un semplice selfie per essere catapultati nell’universo gioviano e trasformarsi in un vero e proprio ritratto d’autore. Il volto del visitatore diventerà parte della collezione, pronto per i social con l’hashtag dedicato. Due nuove sale rimarranno dedicate permanentemente alla quadreria di Paolo Giovio, rinnovando così il percorso di visita del museo.