La partita che in teoria nessuno voleva far disputare in Australia. Ma che alla fine si farà. Alla Uefa – l’organismo guida del calcio europeo – si erano stracciati le vesti e avevano detto che non andava bene. Ma alla fine il nulla osta per far giocare a Perth Milan-Como è arrivato, proprio da chi, la Uefa stessa, dicendo no, avrebbe potuto bloccare tutto.
E così il 7 o 8 febbraio, data e orario sono da definire, con lo stadio di San Siro indisponibile per le Olimpiadi, rossoneri e lariani si sfideranno in Australia. Una trasferta a pochi minuti di distanza andrà in scena a circa 20 ore di aereo da qui. Si parla di un ricavo complessivo di 12 milioni di euro, secondo le stime degli esperti.
In passato anche l’allenatore del Como Cesc Fabregas aveva manifestato la sua contrarietà sostenendo che per la gente che vuole il calcio dal vivo non si trattava di una scelta giusta. Ma la società di cui fa parte – innescando l’irata risposta dei tifosi della curva – ha invece sostenuto la scelta, parlando di un “sacrificio necessario per il bene del calcio italiano”.
I tifosi, come detto, non l’hanno presa bene, parlando pagliacciata e invitando i comaschi a non aderire all’offerta del club, che regalerà il viaggio a 50 sostenitori. E ovviamente c’è già chi si è fatto ingolosire e aspetta soltanto di poter aderire, quando verrà spiegato come fare.
Tifosi divisi ma non solo. In generale anche nel mondo del calcio l’evento in Oceania ha sollevato un polverone. Mike Magnan, portiere del Milan, ha parlato di “scelta incomprensibile”. Il centrocampista Rabiot l’ha definita una “decisione folle”, prendendosi la piccata replica di Luigi De Siervo, amministratore della Lega Calcio “Rabiot rispetti il Milan, che è il suo datore di lavoro e abbia rispetto dei soldi che guadagna con il club che ha spinto per andare in Australia”.
In tutto ciò passano in secondo piano, ma poi quando sarà il momento il tema sarà prioritario, le problematiche che riguardano il fisico dei giocatori. A febbraio a Perth sarà estate, con un fuso di +7 ore di differenza rispetto all’Italia. Qui sarà inverno, a Perth sarà il periodo più caldo dell’anno con temperature attorno ai 30 gradi. Il viaggio aereo sarà di 15-20 ore.
Le perplessità riguardano l’adattamento alla situazione di ogni singolo giocatore. Al fuso orario prima di tutto e, sorpattutto al caldo. Solitamente, quando si parte per Olimpiadi e grandi eventi, l’acclimatamento è fondamentale e si va via con un certo anticipo. Almeno una settimana. Poi c’è chi potrebbe soffrire di più la situazione; la preparazione dei giocatori è a livelli altissimi, si sa, ma – ad esempio – crampi e affanni respiratori potrebbero incombere sui calciatori, come hanno spiegato medici sportivi che seguono la preparazione di atleti di interesse nazionale e internazionale.
Una gara che è incastonata fra due turni di campionato. Il Como il 1° febbraio attende l’Atalanta al Sinigaglia, il successivo giorno 15 la Fiorentina.
Le polemiche e le critiche non mancano e, per come si sta evolvendo la situazione, è facile pensare che questa discussione sia soltanto all’inizio, con i toni destinati a diventare sempre più alti.