Qualche fiore, una lettera e tanto dolore fuori dalla casa di Pamela Genini, la 29enne brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato. È l’ennesimo femminicidio, una storia di cui, purtroppo, si poteva già immaginare il finale.
Femminicidio a Milano, il ricordo dell’amica di Pamela
A uccidere Pamela, con ventiquattro coltellate, un uomo che – anche in questo caso – non accettava la fine della loro relazione. Una relazione tossica e possessiva. Da tempo, infatti, l’ex compagno si era mostrato violento e aggressivo, fino a quel tremendo martedì sera, quando ha fatto irruzione nella casa della 29enne, al civico 33 di via Iglesias, zona nord est di Milano. È entrato nell’appartamento con una copia della chiavi realizzata probabilmente di nascosto, e si è scagliato contro di lei nonostante, sul posto, fossero già accorsi vicini di casa e forze dell’ordine.
Una relazione malata, ma – per paura di ripercussioni – Pamela non aveva mai denunciato. Più volte, il fidanzato 52enne l’ha illusa, ha provato a convincerla a rimanere, eppure nulla è cambiato. Diversi, infatti, gli episodi di violenza che la giovane vittima, nei mesi scorsi, ha dovuto subire.
Una ragazza nel fiore degli anni, felice e piena di vita, con tanti progetti, amante dei viaggi e degli animali. Così la descrive Nicole, un’amica di lunga data. Una ragazza Pamela, che troppo spesso aveva messo da parte sé stessa per fare spazio a un uomo che diceva di amarla e che invece l’ha tolta per sempre dalle braccia di chi l’amava davvero.
Era una giovane modella e imprenditrice, con tanti sogni nel cassetto e una vita davanti. Una vita impeccabile, all’apparenza, ma quando rientrava in casa – d’un tratto – era sola, fragile, in balia di un uomo crudele e dei suoi imbrogli. Un abisso, un dolore profondo quello che ha vissuto Pamela, uccisa con ferocia da chi non accettava un addio. Quel che conta, ora, è che Pamela non resti solo un numero, l’ennesima vittima di femminicidio. Bisogna denunciare, prima di tutto, poi serve sia fatta giustizia. Ma soprattutto servirebbero uomini che sappiano amare davvero e accettare che, talvolta, le strade possono dividersi.
Il 52enne in carcere
Lei, originaria della Valle Imagna, in provincia di Bergamo, aveva fatto di Milano la sua seconda casa e proprio lì, sul terrazzino del suo appartamento al secondo piano di un piccolo condominio, ha trovato la morte. L’ex fidanzato di Pamela Genini ha tentato il suicidio dopo averla uccisa, è stato ricoverato e ora si trova in carcere a San Vittore.
In casa del 52enne, a Cervia, gli investigatori avrebbero sequestrato una decina di coltelli, cutter e a serramanico, simili a quello usato per uccidere Pamela, e diverse pistole scacciacani. Davanti al gip di Milano, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.